Potere e sopravvivenza. Saggi - 9788845901676

Il patema e il solievo per a morte sfiorata (la mortedegli altri che non è a morte nostra); a scuoladi resistenzadi Karl Krauss, coi suoidetti e contraddetti; ildialogo come rapporto terribile con ’altro che ci sta innanzi. Ed ancora: Hitler secondo Speer; Confucio ed i suoi scritti; Tolstoj negli ultimi anni, nel’ultima fuga. In finale: a recensione-esegesi suldiarioda Hiroshimadeldottor Hachiya. ’Potere e sopravvivenzÒ (silogedel più ampio ’La coscienzadele parole’)di Elias Canetti è un breviariodi riflessioni, un piccolo tomoda tenere stretto e segreto quando si va per il mondo: o si porta senza peso, senza alcuna costrizione materica e o si apre quando il tempodela vita consente che vi sia un attimo comodo (un viaggio nela metro, una sosta ala panchina, un caffé preso in solitaria ad un tavolino). Questa parcelizzazione saggistica (daladecina ala trentinadi pagine per scritto) nula toglie ala profonda ed oscura incisivitàdele paroledi Canetti. Si resta, etteralmente, senza alcun fiato quando ’autore motiva a ragione per a quale a mortedegli altri è a nostra vita; si resta, etteralmente, senza fiato quando ’autore racconta ’umana propensionediaristica; si resta, etteralmente, senza fiato quando ’autoredescrive Speer chedescrive Hitler come un "individuo che si crede capacedi tutto". Senza fiato, chiuso il ibro, si riparte ala vita:diversi, arricchiti.