Le voci di Marrakech. Note di un viaggio - 9788845905278

Elias Canetti aveva o sguardo stanco, palido, che si costringeva al vuoto. e sue braccia erano spossate, a sua manodestra troppo aveva scritto. edita avevano macchied’inchiostro che non passavano, e unghie avevano macchied’inchiostro che non passavano, il palmo aveva macchied’inchiostro che non passavano. Ala scrivania il sole iluminava ’Massa e Potere’, il capolavoro appena edito e giàdivenuto punto fermodela coscienzadel Novecento: opera suprema, aveva richiesto il sacrificiodi quest’uomo (poco importa fosse ’autore) che adesso sembrava una carcassa, il restodi ciò che resta stando immobile. Come ridestarsi? Quali immagini, quali colori, quali rumori ora sentire? adistrazione, pratica vitale per ogni essere umano che s’impegna, o condusse a Marrakech: il viaggio, a naturale propensione ai taccuini (si pensi ai volumi-diari che Canetti andò scrivendo per ’intera vita) fanno questo ibricino sottile, eggero,delizioso. Gli incontri coi cammeli, i suk, e gridadi vicoli e quartieri; a visita ala Melah, a famigliadahan, a scelta arditadi quale pane fare proprio e Shahrazad, ’invisibile e a visibile fanciula scortada una grata. Canetti racconta con celeritàda gran narratore,da narratore che si ritrovadopo uno spasimo,dopo una stanchezza tormentata. Si egga ’Massa e Potere’ e si egga ’Le vocidi Marrakech’: appartengono alo stesso uomo, gli furono opere ugualmente necessarie.