La «donna fiore» nel santuario di Hera alla foce del Sele. Un progetto per l'informatizzazione dei dati - 9788874780389

La «donna fiore» nel santuario di Hera alla foce del Sele. Un progetto per l'informatizzazione dei dati: A distanza di poco più di cinquant'anni dal lavoro di M. W. Stoop, Floral figurines from South Italy, l'autrice, pur traendo spunto dal riesame dei materiali del santuario di Hera sul Sele, estende la sua indagine all'intero ambito mediterraneo e fornisce un'esaustiva disamina della storia dei rinvenimenti e degli studi su tale particolare tipologia di figurine fittili, note in letteratura come "donna-fiore", che parte dalle prime notizie ottocentesche edite, in cui ai manufatti vengono attribuite le più fantasiose definizioni, per giungere a tempi recentissimi. Accanto all'analisi filologica dei materiali coroplastici, alla ricomposizione dei contesti, alla lettura delle evidenze nel Mediterraneo, il lavoro offre una peculiare filiera di intervento, supportata dalle tecnologie informatiche in tutte le fasi, dall'acquisizione dell'informazione, alla sua analisi, condivisione e diffusione, proponendo, così, un modello di indagine archeologica che può utilmente essere esportato e replicato in altri ambiti di materiali e di contesti. È, dunque, l'informatica archeologica l'alveo disciplinare in cui questo lavoro trova una sua piena collocazione e la sua genesi metodologica.
At a distance of just over fifty years after the work of M. W. Stoop, Floral figurines from South Italy, the author, although inspired by the review of the materials of the Sanctuary of Hera on Sele, extends its survey to the entire Mediterranean area and provides a comprehensive Examination of the history of the discovery and studies on this particular typology of clay figurines, known in the literature as "woman-Flower", which starts from the first nineteenth-century news published, in which the artifacts are attributed the most imaginative definitions, To arrive at very recent times. Besides the philological analysis of the coroplastic materials, the reconstruction of the contexts, the reading of the evidences in the Mediterranean, the work offers a peculiar chain of intervention, supported by the information technology in all the phases, From the acquisition of information, to its analysis, sharing and diffusion, proposing, thus, a model of archaeological investigation that can usefully be exported and replicated in other areas of materials and contexts. It is, therefore, archaeological informatics the disciplinary channel in which this work finds its full location and its methodological genesis.