Creare relazioni autentiche. Nutrire il cuore con i frutti dell'albero della gentilezza - 9788891782274

Creare relazioni autentiche. Nutrire il cuore con i frutti dell'albero della gentilezza: Gentilezza non significa dire sempre sì, non è semplice buona educazione, non vuol dire diventare una persona della quale poi gli altri si approfittano. Per noi gentilezza vuol dire trattare bene e, irrinunciabilmente, trattarsi bene. Alto è il rischio però di cadere nei conosciuti stereotipi comuni all'uso della parola gentilezza. Eccoci allora impegnati ad approfondire questo tema, offrendo una visione ben lontana da quegli stereotipi. Impegnati a cercare di lenire quella sottile o spessa sofferenza che ciascuno di noi, almeno una volta nella vita ha provato: quella di essere ignorato, negato, non considerato, spesso non ascoltato, mortificato, a qualche livello, in qualche dimensione che sia personale o professionale. A noi interessa il prendersi cura della relazione. La cura delle relazioni quotidiane, quelle che occupano i nostri spazi affettivi in qualunque dimensione come partner, amico, collega, capo, insegnante, medico semplicemente essere umano in contatto con altri essere umani. Contro gli abusi di potere, la prevaricazione, l'arroganza e la prepotenza. Contro le posizioni non simmetriche che sembrano legittimare il non considerare l'altro, quello in posizione subalterna, ignorandolo, negandolo, non rispondendo alle sue richieste, alle sue sollecitazioni. Che questo avvenga nella coppia, nella famiglia, nella scuola, nell'azienda, in ospedale, in qualunque organizzazione l'essere umano rischi di perdere la sua dignità di persona. Contributi di: Mauro Bologna, Giulia Cerrone, Franco Cracolici, Giorgio Fabbri, Massimo Mori, Renato Palma, Gianni Spulcioni, Maurizio
Kindness does not mean to always say yes, it is not simple good manners, it does not mean to become a person of which then the others take advantage. For us kindness means to treat well and, inevitably, be well. High is the risk, however, of falling into the known stereotypes common to the use of the word kindness. So here we are committed to deepening this issue, offering a vision far from those stereotypes. Engaged in trying to soothe that subtle or thick suffering which each of us, at least once in life has tried: that of being ignored, denied, not considered, often not listened to, mortified, at some level, in some size that is Personal or professional. We are interested in taking care of the relationship. The care of daily relationships, those that occupy our affective spaces in any dimension as partners, friend, colleague, chief, teacher, physician simply be human in contact with other human beings. Against abuses of power, prevarication, arrogance and bullying. Against the non-symmetrical positions that seem to legitimize the not to consider the other, the one in subordinate position, ignoring it, denying it, not responding to its requests, to its solicitations. That this happens in the couple, in the family, in the school, in the company, in the hospital, in any organization the human being risks losing his dignity in person. Contributions by: Mauro Bologna, Giulia Cerrone, Franco Cracolici, Giorgio Fabbri, Massimo Mori, Renato Palma, Gianni Spulcioni, Maurizio