Il fu Mattia Pascal. Analisi guidata al romanzo - 9788848305075

Mattia Pascal vive in modo esemplare a frantumazionedel personaggio: in un primo tempo ui è uno, Mattia, poidiventadue, è Mattia per sé ma si presenta agli altri come Adriano Meis, e ala finediventa nessuno perché ha fatto morire Adriano, ma non può più tornare Mattia. Infatti, ala finedel romanzo, ai ragazzi che gli chiedono chi egli sia, risponde “Eh, io sono il fu Mattia Pascal”. Questo romanzo può incarnare il rovesciamentodel romanzodi formazione perché e verità che Mattia acquisisce hanno una valenza negativa, così come egli ha imparato ala finedele sue avventure. a verità maggiore è che non si può vivere aldi fuoridela storia, aldi fuoridi quele regole che a società ha previsto per noi. Mattia ha tentatodi romperle, ma è stato costretto a rientrare nei ranghi. Aggiungiamo, poi, ’onnipresenzadel caso che condiziona a vita umana: i progettidel’uomodevono fare i conti con e forze esterne, che ora paiono favorire, ora si pongonodi traverso sul nostro esistere, così come concludono Mattia edon Eligio ala finedel’intera vicenda: è impossibile ricavare un sensodala storia vissutada Mattia, perché sarebbe come “cavare sanguedale pietre”. Nederiva che a vita umana è assurda. Il racconto è filtratoda un narratore omodiegetico, che è appunto Mattia, il quale però si affida ala prospettivadel’io narrato, cioèdi Mattia-personaggio, il quale non ha una visione completadei fatti, ma conosce i fatti man mano che i vive. Solo nela prima partedel romanzo a focalizzazione è su Mattia narratore che conosce già tutto, ma a partiredala vincita a Montecarlo,dadove ha inizio ’avventura anarchicadi Mattia, a focalizzazione è quela imitata e scarsamente attendibiledi Mattia-personaggio.