Indignarsi è giusto - 9788857509945

Indignarsi è giusto: In "indignarsi è giusto" si intrecciano due narrazioni: la ricostruzione delle radici e delle ragioni dell'indignazione e la proposta di una cultura politica "non liberista". Il libro si articola in tre parti: inizia con la ricostruzione dei trent'anni della globalizzazione liberista; mette a fuoco la cesura storica rappresentata dalla grande crisi iniziata nel 2008; si conclude sottolineando l'esigenza e delineando la possibilità di un nuovo umanesimo. Nel corso del 2011 l'indignazione ha animato imponenti movimenti in Europa e nel mondo. Essa è provocata dal fatto che dopo anni di crisi vengono riproposte esattamente le stesse idee e le stesse politiche che hanno causato il deragliamento dell'economia mondiale: apologia del mercato, privatizzazioni, liberalizzazioni a oltranza. Perfino la guida dei governi viene ora affidata direttamente agli esponenti dell'establishment, in quanto "tecnici dell'economia". Con la novità, rispetto agli anni che hanno preceduto la crisi, di un taglio radicale dei diritti sociali e della protezione dei cittadini. Il libro prospetta la possibilità di una via d'uscita. Nell'ultima parte, infatti, delinea le coordinate di una visione non liberista ed evidenzia le tracce, già esistenti, di un'altra risposta.
In "angry is just" interweave two narratives: the reconstruction of the roots and reasons of indignation and the proposal of a political culture "not liberal". The book is divided into three parts: it starts with the reconstruction of thirty years of globalisation; focuses the historic divide represented by the great crisis that began in 2008; It concludes by emphasizing the need and outlining the possibility of a new humanism. In 2011 the outrage sparked massive movements in Europe and the world. It is caused by the fact that after years of crisis are repeated exactly the same ideas and the same policies that caused the derailment of the world economy: market liberalization, privatization, apologia indefinitely. Even the leadership of the Governments will now be entrusted directly to the representatives of the establishment, as "the economy". With the new, compared to the years preceding the crisis, a radical cutting of social rights and the protection of citizens. The book raises the possibility of a way out. In the last part, in fact, lays out the coordinates of a non-liberal vision and highlights existing tracks to another answer.