Vita e sguardi di un fotografo - 9788849841671

Vita e sguardi di un fotografo: "L'operare fotografico di Lorenzo Capellini, nell'ormai mezzo secolo di svariatissime esperienze, appunto conoscitivamente tesaurizzate, mi sembra un ottimo esempio di questa apertissima transitività. Molto probabilmente lo era già intuitivamente presente a Mario Pannunzio, quando avviandone la carriera, lo ha invitato a collaborare al settimanale liberal-radicale Il Mondo, che allora offriva in ogni numero uno stimolantissimo e autorialmente assai qualificato repertorio di fotografie. Sempre queste su un filo di provocazione immaginativa o ironica, o di forza documentaria (un repertorio veramente da antologia oggi storica). Per Lorenzo infatti il mezzo fotografico è qualcosa di come originariamente in tutta naturalezza acquisito in termini di conoscenza e di comunicazione. Una sorta di disponibilità visiva di ascolto e di parola, attraverso la quale, nella sua ormai lunga carriera operativa, ha sviluppato curiosità e conoscenza, occasione per occasione di vissuto, svariando di interessi di sguardo, in varietà di ubiquitarietà categoriale, sociale, e persino geografica. Per Lorenzo fotografare insomma è stato, fin dall'inizio, e sempre più nel tempo, un modo di conoscere, di sperimentare, di acquisire, di memorizzare, di amare; insomma di vivere dialogicamente, appunto in disponibilità e pratica ubiquitaria, e varietà non comune di interessi e di occasione d'incontri..." (Enrico Crispolti)
"The photographic work of Lorenzo Capellini, in half a century of very varied experiences, indeed treasured conoscitivamente, seems like a good example of this wide open transitivity. Most likely was already intuitively present to Mario Pannunzio, when then starting the career, invited him to join the liberal-radical weekly the world, which then offered in each issue a stimolantissimo and highly qualified autorialmente directory of photographs. Always these on a string of imaginative or ironic provocation, or documentary strength (a really historic today anthology repertoire). For Lorenzo the photographic medium is something as all-natural originally acquired in terms of knowledge and communication. A sort of Visual availability of listening and Word, through which, in its long operational life, has developed curiosity and knowledge, opportunity to opportunity for experienced, ranging from interest on gaze, in variety of categorical ubiquitariet?? geographic, social, and even. For Lorenzo photograph was, from the outset, and increasingly over time, a way to learn, to experiment, to acquire, store, to love; I mean to live availability and ubiquitous practice, precisely in dialogically and uncommon varieties of interests and chance meetings. " (Enrico Crispolti)