The dark lady. La rivoluzione shakespeariana nei sonetti alla Dama Bruna - 9788897738398

The dark lady. La rivoluzione shakespeariana nei sonetti alla Dama Bruna: Quando i Sonetti di Shakespeare videro la luce, nel 1609, la tradizione petrarchista aveva già raggiunto il suo culmine in Inghilterra, coronando gli ultimi anni del regno di Elisabetta nel segno della lirica d'amore. Che Shakespeare guardi a tale produzione con una certa pungente ironia, e che ripetutamente ne rida nelle sue commedie, è cosa nota. Ma perché allora cimentarsi in prima persona nella stesura di un canzoniere? La risposta risiede nel carattere rivoluzionario dell'opera shakespeariana che reinventa radicalmente la lirica amorosa. Una spinta innovativa, questa, che non si esercita però indistintamente lungo tutto l'arco del canzoniere: laddove infatti la sequenza dedicata al Fair Youth appare per certi versi ancora vicina al modello neoplatonico-petrarchista, la figura misteriosa e oscura della Dark Lady si pone invece in contrasto con il paradigma poetico tradizionale. La dama bruna di Shakespeare va così a incarnare il cuore di una riflessione profonda e travagliata che conduce il poeta a un affondo nella verità filosofica della natura umana e del mondo e nella poesia che a tale verità deve dare voce. Una poesia che riconosce il suo stesso limite nel tentativo di perfezionare e cristallizzare in un ritratto eternamente immobile l'essenza tumultuosa della vita. E che proprio nella glorificazione di questa vita - in cui niente è tanto vile da non rilucere di divinità - trova il suo nuovo e più profondo valore.
When Shakespeare's Sonnets saw the light of day in 1609, the Petrarchist tradition had already reached its peak in England, crowning the last years of Elizabeth's reign in the sign of love lyrics. That Shakespeare looks at this production with a certain biting irony, and that he repeatedly laughs at it in his comedies, is well known. But why then try your hand at writing a songbook? The answer lies in the revolutionary character of Shakespeare's work, which radically reinvents love lyrics. This is an innovative thrust, however, which is not exerted indiscriminately throughout the span of the songbook: where in fact the sequence dedicated to Fair Youth still appears in some ways close to the neoplatonic-Petrarchist model, the mysterious and obscure figure of the Dark Lady is instead in contrast with the traditional poetic paradigm. Shakespeare's brown lady thus embodies the heart of a deep and troubled reflection that leads the poet to a lunge into the philosophical truth of human nature and the world and into the poetry that must give voice to this truth. A poetry that recognizes its own limit in the attempt to perfect and crystallize the tumultuous essence of life in an eternally immobile portrait. And that precisely in the glorification of this life - in which nothing is so vile as not to shine with divinity - finds its new and deepest value.