Mozart. La notte delle dissonanze - 9788860400611

Mozart. La notte delle dissonanze: Una casa spaziosa, la più bella abitata da Mozart a Vienna, uno scelto gruppo di convitati, fra i quali il padre Leopold e il grande Joseph Haydn, gli strumenti per fare musica insieme. È in questa cornice che la sera del 12 febbraio 1785, in un periodo apparentemente felice della vita di Mozart, viene eseguita per la prima volta una delle sue composizioni più discusse ed enigmatiche: il Quartetto per archi in do maggiore, detto "le Dissonanze". Che cosa si nasconde dietro le ventidue battute dell'Adagio introduttivo che hanno fatto versare fiumi di inchiostro, spesso contraddittori, ai musicologi e ai compositori degli ultimi due secoli? La volontà di aggirare le convenzioni musicali dell'epoca? Il tentativo di esprimere l'inesprimibile, attraverso l'uso di intervalli "proibiti" dall'armonia tradizionale? La dimostrazione della raggiunta maturità di un genere, il quartetto per archi? Unendo il passo del narratore alla meticolosità del saggista, Cappelletto racconta i luoghi e le circostanze fra le quali il Quartetto vide la luce, per analizzare poi le problematiche eterne del rapporto tra il creatore e il suo contesto sociale e culturale, e tra l'opera d'arte e l'interpretazione postuma, interrogandosi sulla possibilità stessa della critica. Completano il volume due appendici documentarie, un'analisi di Gyorgy Lieti e un "Interludio" di Sylvano Bussotti.
A spacious House, the most beautiful inhabited by Mozart in Vienna, a select group of guests, including his father Leopold and the great Joseph Haydn, tools to make music together. And in this framework that the evening of 12 February 1785, in a seemingly happy period in the life of Mozart, it is run for the first time one of his most controversial and enigmatic compositions: Quartet in c major, said "the dissonance". What is behind the twenty-two beats of the introductory Adagio which made pouring rivers of ink, often contradictory, musicologists and composers of the last two centuries? The desire to circumvent the musical conventions of the time? The attempt to express the inexpressible, through the use of "forbidden" ranges from traditional harmony? The demonstration of the maturity of a genre, the String Quartet? Joining the Narrator to the fastidiousness of the essayist, Cappelletto recounts the places and circumstances including the Quartet came to light, to analyze then eternal issues relationship between creator and its social and cultural context, and between the artwork and the posthumous interpretation, by inquiring about the possibility of criticism. The volume also contains two appendices documentary, an analysis of Gyorgy Happy and an "interlude" by Sylvano Bussotti.