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Un giocattolo per la mente. L'«informatica cognitiva» di Seymour Papert - 9788860742537
di Massimo Capponi edito da Morlacchi, 2009
- € 15.00
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Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: Un giocattolo per la mente. L'«informatica cognitiva» di Seymour Papert
- Autore: Massimo Capponi
- Editore: Morlacchi
- Data di Pubblicazione: 2009
- Genere: educazione
- Argomenti : Pedagogia Informatica
- Pagine: 130
- ISBN-10: 8860742536
- ISBN-13: 9788860742537
Un giocattolo per la mente. L'«informatica cognitiva» di Seymour Papert: L'idea che si ha del personal computer e dell'informatica è quella di uno strumento e di un settore che consentono di risparmiare tempo, comunicare rapidamente, abbattere confini, disporre di informazioni: ciò è vero se si considera il computer un dispositivo al pari di una straordinaria calcolatrice, o di un potente telefono. Una seconda idea è che, al contrario, queste macchine facciano perdere tempo agli studenti: giornate intere passate davanti allo schermo di un computer non si conciliano con la concentrazione, lo studio, i libri di testo, l'insegnante e la scuola tradizionale. Entrambe queste idee non fanno parte di questo libro: l'uso didattico dell'elaboratore implica un cambio di atteggiamento mentale nei suoi confronti poiché esso, opportunamente usato, può diventare un ambiente utile per fornire ai bambini (e agli adulti) nuove possibilità di apprendere, di pensare, di migliorare le proprie capacità di approccio ai problemi. Usare un computer a scuola non è importante per capire l'informatica, ma per comprendere meglio le varie e complesse possibilità che l'uomo ha a disposizione per esplorare e conoscere la realtà che lo circonda.
The idea that you have personal computers and information technology is a tool and a sector that save time, communicate quickly, breaking down boundaries, have information: this is true if you consider the computer a device like an amazing calculator, or a powerful phone. A second point is that, on the contrary, these machines do waste time students: full days spent in front of a computer screen does not accord with the concentration, study, text books, the teacher and the traditional school. Both of these ideas are not part of this Book: the educational use of the word implies a change of mental attitude towards it because it, properly used, can become a useful environment to provide children (and adults) new opportunities to learn, to think, to improve their ability to approach to the problems. Use a computer at school is not important to understand computing, but to better understand the varied and complex possibilities that man has to explore and learn about the world around him.
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