Il nuovo codice civile brasiliano. Aggiornato alla legge n° 13.792 del 3 gennaio 2019 - 9788813370725

Il nuovo codice civile brasiliano. Aggiornato alla legge n° 13.792 del 3 gennaio 2019: Il codice civile brasiliano del 2002, primo codice del terzo millennio, presenta caratteri di significativa innovazione rispetto alle codificazioni borghesi. Difatti, da un lato la società civile è profondamente cambiata sia sul piano sociale che su quello economico; dall'altro i suoi codificatori lo hanno modellato come un codice 'sociale', aperto all'interpretazione, grazie al ricorrente rinvio a clausole generali. Se la 'funzione sociale' della proprietà è già nota - anche in Italia a partire dalla Costituzione del 1948 - la 'funzione sociale' del possesso, ma soprattutto quella del contratto rappresentano una vera e propria rivoluzione copernicana. Il contratto, strumento liberistico per eccellenza - il passaggio «dallo status al contratto», ha ridisegnato gli equilibri economico-sociali del mondo occidentale, facendo crollare il fondamento sociale feudale basato sulla proprietà immobiliare - ridimensiona il suo ruolo, assumendo una funzione 'sociale' e trasformando l'equilibrio patrimoniale tra le parti, nella visione ottocentesca ancorato esclusivamente alla libertà ed al volere dei contraenti, in un nuovo equilibrio che deve tener conto della dignità dei contraenti e, più in generale, degli scopi che tale contratto vuole raggiungere. Questo DNA, derivato da una società multiculturale in cui il cittadino destinatario del codice civile non è più solo un'élite, proietta il codice nella dimensione di «Costituzione dell'uomo comune». Come ha affermato il Prof. Reale, da cui il codice prende anche il nome: «questo non è il codice dell'individuo isolato e del suo egoismo pe
The Brazilian civil code of 2002, the first code of the third millennium, has characteristics of significant innovation compared to bourgeois coding. On the one hand, civil society has changed profoundly both socially and economically; on the other hand, its encoders have shaped it as a 'social' code, open to interpretation, thanks to the recurrent reference to general clauses. If the 'social function' of ownership is already known - even in Italy since the 1948 Constitution - the 'social function' of ownership, but above all that of the contract represent a real Copernican revolution. The contract, a free tool par excellence - the transition "from status to contract", has reshaped the economic and social balances of the Western world, collapsing the feudal social foundation based on real estate - downsizes its role, assuming a 'social' function and transforming the balance of wealth between the parties, in the nineteenth-century vision anchored exclusively to the freedom and will of the contractors, into a new balance that must take into account the dignity of the contractors and, more generally, the aims that this contract wants to achieve. This DNA, derived from a multicultural society in which the citizen receiving the civil code is no longer just an elite, projects the code into the dimension of the "Constitution of the common man". As prof. Stern said, "we're not in a good we'etat. Real, from which the code also takes its name: "This is not the code of the isolated individual and his selfishness