Il mito profanato. Dall'epifania del divino alla favola mediatica - 9788883537677

Il mito profanato. Dall'epifania del divino alla favola mediatica: Quali sono la posizione e il ruolo del mito nelle culture mediatizzate e globalizzate del presente? L'ipotesi è che sia possibile leggere il mito come formazione dell'Immaginario: nelle sue manifestazioni attuali, l'Immaginario è una fabbrica o una macchina anonima di produzione del sentire - del mito ci si emoziona - svincolata dalla trasmissione dei racconti che fondano una comunità sociale o instaurano senso, secondo una definizione condivisa dagli antropologi. Dunque che ne è del mito oggi, quando "gli dei, i templi, i preti, le feste, i giochi, i poeti, i pensatori, il re, il consiglio degli anziani, l'assemblea popolare, l'esercito e le navi" (Heidegger) hanno smesso di essere un modello capace di fare legame ma non cessano di esercitare una forma di potere nella modalità della ri-mediazione o dello spettacolo? Il libro procede per esempi, commentando alcuni testi, dalla dialettica dell'illuminismo alle sceneggiature blockbuster, considerate documenti altrettanto significativi sul mito oggi. Ma se l'attuale situazione presenta il mito in forma profana e mediale, si pone una domanda: come sottrarlo alla sua funzione di pura "materia estetica", di favola che serve a divertire il pubblico, senza ricadere in una dimensione nostalgica e conservatrice? Con un saggio su Walter Benjamin di Stefano Marchesoni.
What are the position and the role of myth in cultures shaped by the mass media and the globalized present? The hypothesis is that you can read the myth as Imaginary formation: in its current manifestations, the imagery is a factory or an anonymous production machine feel-the myth we get excited-disengaged from the transmission of stories they founded a social community or establish sense, according to a shared definition by anthropologists. So what about the myth today, when "the gods, temples, priests, holidays, games, poets, thinkers, the King, the Council of elders, the people's Assembly, the army and ships" (Heidegger) ceased to be a model capable of making bond but never cease to practise ing a form of power in the mode of mediation or the show? The book proceeds by examples, commenting on some texts, the dialectic of enlightenment at blockbuster screenplays, considered equally significant documents on the myth today. But if the current situation presents the myth of secular and medial form, a question arises: how to escape to his pure function "aesthetic matters", a fairytale setting that serves to entertain the audience, without falling back into a nostalgic and conservative? With an essay on Walter Benjamin by Stephen Macaulay.