Il vangelo della ricchezza - 9788811672067

Il vangelo della ricchezza: È possibile vivere in un mondo capitalista e al tempo stesso giusto? Trionfano l'economia e la finanza globalizzate, ma crescono le disuguaglianze. In tale situazione, come si può garantire la giustizia sociale? Una risposta l'hanno data, in un'epoca curiosamente simile alla nostra, alcuni tra i grandi miliardari americani d'inizio Novecento: la loro buona novella era la filantropia, che oggi ispira capitani d'industria e finanzieri come Bill Gates e George Soros, politici come Bill Clinton, divi del rock e star del cinema, e persino le multinazionali impegnate nella corporate philanthropy. Il più lucido e coerente apostolo della filantropia è probabilmente Andrew Carnegie, il magnate americano dell'inizio del secolo scorso che ha esposto la sua ricetta in un saggio denso e appassionato, "Il Vangelo della ricchezza". Nel presentarlo ai lettori italiani, Francesco Magris ne illustra i presupposti storici e filosofici, e soprattutto mette a confronto i suoi ideali (a cominciare dalla difesa della tassa di successione) con quelli che ispirano le versioni attuali della filantropia.
Is it possible to live in a capitalist world and at the same time right? The globalized economy and finance triumph, but inequalities are growing. In such a situation, how can social justice be guaranteed? Some of the great American billionaires of the early twentieth century gave an answer, in an era curiously similar to ours: their good news was philanthropy, which today inspires captains of industry and financiers such as Bill Gates and George Soros, politicians like Bill Clinton, rock stars and movie stars, and even multinationals engaged in corporate philanthropy. The most lucid and consistent apostle of philanthropy is probably Andrew Carnegie, the American tycoon of the beginning of the last century who expounded his recipe in a dense and passionate essay, "The Gospel of Wealth." In presenting it to Italian readers, Francesco Magris illustrates its historical and philosophical assumptions, and above all compares its ideals (starting with the defense of the inheritance tax) with those that inspire the current versions of philanthropy.