Le vestigia dell'antico splendore - 9788868227760

Le vestigia dell'antico splendore: Un romanzo che ha il pregio di coniugare atmosfere fiabesche e fuori dal tempo con tematiche estremamente attuali, come quella del rapporto tra l'uomo e la natura. Durante l'esordio viene chiarito l'antefatto della vicenda che costituirà il fulcro del racconto: attraverso la voce del cantastorie Alvaro e del contadino Corcelsio, si narra la storia della felice monarchia, che aveva condotto il Lido verso la pace e la prosperità ideali, e il venir meno poi di queste fauste condizioni. Si scopre così che a innescare il processo di depauperamento della natura e il progressivo incrinarsi della pacifica convivenza con essa, di cui godevano un tempo gli abitanti del Lido, è stato un tragico errore commesso dal monarca. I dettagli restano ignoti fino alla fine del romanzo: solo nell'epilogo verrà infatti svelata la natura dell'errore e la soluzione più consona a porvi rimedio. A dominare il tutto - nel susseguirsi di personaggi, sentimenti e vicende - è la descrizione del Lido: un luogo sconosciuto e misterioso, dove convivono le vestigia di un antico splendore e terre divenute infruttuose e desolate. In questo contesto, lo stile dell'autore, con l'abbondante aggettivazione e l'uso dell'ipotassi, conferisce al fluire della narrazione un'aura fortemente evocativa. L'opera si pregia inoltre della Prefazione di Renato Minore, scrittore e critico letterario, che sottolinea: «Federico Carro prova a raccontare questa storia che gli appartiene, il "cuore di sentimenti e di affetti" che appartiene alla comunità ligure dentro cui ha le proprie radici, nella forma di una fiaba dall'impronta
A novel that has the merit of combining fairytale and timeless atmospheres with extremely topical themes, such as the relationship between man and nature. During the onset is clarified the background of the story that will be the focus of the story: through the voice of the Storyteller Alvaro and the peasant Corcelsio, is narrated the story of the Happy Monarchy, which had led the Lido towards peace and prosperity Ideals, and the failing then of these fause conditions. It turns out that to trigger the process of impoverishment of nature and the gradual cracking of peaceful coexistence with it, which once enjoyed the inhabitants of the Lido, was a tragic mistake committed by the monarch. The details remain unknown until the end of the novel: in fact, only in the epilogue will the nature of the error be revealed and the most appropriate solution to rectify it. To dominate the whole-in the succession of characters, feelings and vicissitudes-is the description of the Lido: an unknown and mysterious place, where coexist the vestiges of an ancient splendor and lands become fruitless and desolate. In this context, the style of the author, with the abundant adjectivation and the use of the Hypotassi, gives the flow of narration a strongly evocative aura. The work is also prefaced with the preface by Renato Minore, writer and literary critic, who underlines: Federico Carro tries to tell this story that belongs to him, the "heart of feelings and affections" that belongs to the Ligurian community in which he has the Their roots, in the form of a fairy tale from the imprint