Geografia dell'Italia cattolica - 9788815150608

Geografia dell'Italia cattolica: Secondo un'opinione diffusa il cattolicesimo è un tratto unificante degli italiani, con una tradizionale frattura tra Lombardo-Veneto "bianco" e regioni "rosse". Ma quanto c'è ancora di vero in questa geografia? Quanti sono i cattolici praticanti e in quali aree del paese sono più numerosi? Da alcuni interessanti indicatori (frequenza alla messa, otto per mille, insegnamento della religione, matrimoni civili, nascite fuori dal matrimonio) risulta che i praticanti sono una minoranza del 30-40% concentrata nelle regioni del Sud, la vera zona "bianca". Per un verso, dunque, il cattolicesimo si accompagna a una sindrome meridionale fatta di minore ricchezza, inefficienza delle istituzioni e carenza di capitale sociale; per un altro, nella generale crisi della partecipazione sociale e politica, i movimenti ecclesiali costituiscono una risorsa tale da fornire alla Chiesa-istituzione un forte potere di veto.
According to a widespread opinion, Catholicism is a unifying trait of the Italians, with a traditional rift between Lombardy-Venetia "white" and "red regions". But as there is still any truth in this geography? How many practicing Catholics and in what areas of the country are more numerous? From some interesting indicators (mass attendance, eight per thousand, the teaching of religion, civil marriages, births out of wedlock) shows that practitioners are a minority of 30-40% concentrated in the southern regions, the real "white" area. On the one hand, therefore, Catholicism is accompanied by a southern syndrome made of lesser wealth, inefficiency of institutions and lack of capital; for another, the general crisis of social and political participation, Ecclesial movements are a resource to give to the Church-establishing a strong veto power.