PsicoFiaba. L'uso della fiaba in ambito clinico e di comunità - 9788865315774

PsicoFiaba. L'uso della fiaba in ambito clinico e di comunità: "PsicoFiaba nasce come approfondimento di tematiche, già da me trattate in precedenza, sia nel mio precedente libro "Paco, le nuvole borbottone e altri racconti", sempre edito da Alpes Italia, nonché all'interno del webinar, organizzato da Formazione Continua in Psicologia - Liquidplan e svoltosi a settembre 2018. Nello specifico l'opera, dedicata ai colleghi, vuole offrire spunti di riflessione e applicazioni pratiche della fiaba in ambito clinico nonché di comunità, in un'ottica 'Centrata sul Bambino', attraverso l'integrazione del linguaggio psicodinamico, tipico dello strumento fiabesco, e l'approccio rogersiano: per quanto diversi, l'approccio psicoanalitico e quello rogersiano hanno, a mio avviso, un elemento fondamentale che li accomuna, in quanto sono due paradigmi rivoluzionari perché hanno donato alla parola della persona profonda dignità, poiché portatrice di una verità particolare, soggettiva, unica e irripetibile; ciò che salva l'essere umano, in tal senso, è la sua possibilità di narrarsi. E la fiaba è pura narrazione. Da qui dopo una breve disamina della nascita del racconto magico (Propp, 1928; 1946), come prodotto folcloristico sui generis, nato per cercare di dare un senso all'inconoscibile e alle paure più recondite di una comunità, passerò a descrivere come suddetto dispositivo, grazie alle sue proprietà evocative e proiettive (Bettelheim,1975), sia un valido strumento di lettura proprio di queste paure e di tutte quelle aree cieche e buie della nostra personalità (Luft, 1969), non solo da un punto di vista diagnostico (Diiss, 1957; Coulacoglou, 2005), b
"PsicoFiaba was born as a deepening of themes, already covered by me previously, both in my previous book "Paco, the borbottone clouds and other stories", always published by Alpes Italia, as well as within the webinar, organized by Training Continues in Psychology - Liquidplan and held in September 2018. Specifically, the work, dedicated to colleagues, aims to offer ideas for reflection and practical applications of the fairy tale in the clinical and community settings, in a 'Centred on the Child' perspective, through the integration of the psychodynamic language, typical of the fairytale instrument, and the Rogersian approach: however different, the psychoanalytic and rogersian approach have, in my opinion, a fundamental element that unites them, as they are two revolutionary paradigms because they have donated to the word of the person dignity, as it carries a particular truth, subjective, unique and unrepeatable; what saves the human being, in that sense, is his ability to narrate himself. And the fairy tale is pure storytelling. Hence, after a brief examination of the birth of the magical tale (Propp, 1928; 1946), as a folkloric product sui generis, born to try to make sense of the unknowable and the most discondifiable fears of a community, I will go on to describe as that device, thanks to its evocative and projective properties (Bettelheim,1975), it is a valuable tool for reading precisely these fears and all those blind and dark areas of our personality (Luft, 1969), not only from a diagnostic point of view (Diiss, 1957; Coulacoglou, 2005), b