La conoscenza suprema. Essere la concretezza luminosa dell'idea - 9788890725616

La conoscenza suprema. Essere la concretezza luminosa dell'idea: "Solo nel momento in cui l'uomo-soggetto o io storico-sociale scompare, anche nel linguaggio, poiché si è riconosciuto essere universale, il Sé, in quell'istante è l'Intero e da quell'istante parlerà di sé a sé stesso. Parlerà tutte le sue lingue, ma quella del Sapere Assoluto e della Conoscenza suprema è solo quella del Sé che tutte le contiene, le comprende e le parla (come è dato riconoscere nell'esperienza sciamanica...), per la semplice ragione che il Sé è il Risultato ed è la Verità, ma il Risultato-Verità è anche l'intero processo come stati e livelli di anima-conoscenza-essere, la Verità sta già nella prima e basale conoscenza sensibile come nello spirare del vento, lì c'è già lo Spirito, solo che non ne ha ancora consapevolezza, quindi è Anima del Mondo, quale sonno dello Spirito. Crediamo che sia del tutto evidente che stiamo avviando il tentativo, alquanto difficoltoso, di "esprimere" la coscienza dell'Intero, oseremmo dire il suo sentimento, il tentativo, forse esperito per la prima volta nella scrittura filosofica, di far parlare il Mondo da sé, senza alcuna traccia né tantomeno presenza di 'qualcosa' o 'qualcuno' estraneo o esterno ad esso..."
"Only when the historical-social subject or I-man disappears, even in language, since it is recognized as the universal self, at that instant is the whole and from that moment will speak of itself to itself. Discuss all its languages, but that Absolute knowledge and knowledge is only the Supreme self that all contain, understands and speaks to her (as it is given to recognize the shamanic experience ...), for the simple reason that the self is the result and it's the truth, but the result-truth is also the whole process as States and levels of soul-knowledge-be , the truth lies somewhere in the first basement and sensible knowledge as in wind blowing, there's already the spirit, just not yet awareness, then is the soul of the world, such as the spirit's sleep. We believe it is quite clear that we are initiating the attempt, difficult, "expressing" the conscience of the whole, would dare say his feeling, attempt, perhaps exhausted for the first time in philosophical writing, to talk about the world for themselves, with no trace nor presence of ' something ' or ' someone ' stranger or external to it ... "