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Quintiliano e il teatro. Il caso dei frammenti tragici latini non adespoti - 9788898697410

di Casanova Cosimo D. edito da Stamen, 2015

Informazioni bibliografiche del Libro

 

Quintiliano e il teatro. Il caso dei frammenti tragici latini non adespoti: Intrecciando filologia e critica testuale, questo libro si propone di ripercorrere il ruolo svolto dal teatro nella formazione personale di Quintiliano. Nella cultura latina c'è sempre stato un forte legame tra retorica e teatro: al retore, come all'attore o al drammaturgo, spettava l'obiettivo di suscitare, rispettivamente nei giudici e negli spettatori, sentimenti diversi. Declamazione oratoria e discorso teatrale rappresentavano due facce della stessa medaglia. Le sedi istituzionali e il teatro appaiono come luoghi simmetrici deputati ad ospitare lo "spettacolo delle passioni" dinanzi al pubblico dei cittadini. L'oratore, come un vero e proprio regista teatrale, attento ad ogni minimo particolare, applicava tecniche di simulazione che non avevano nulla da invidiare a quelle adoperate dagli attori in materia di recitazione. Su questo sfondo, il libro analizza la rilevante presenza del mito colchico nel teatro di quegli anni. Proprio riguardo al personaggio di Medea, infatti, Quintiliano tramanda frammenti delle omonime tragedie di Ennio, Ovidio e Seneca, illuminando i continui rimandi che definirono lo sviluppo delle forme letterarie nella cultura dell'epoca.
Intertwining philology and textual criticism, this book aims to retrace the role of theatre in education staff of Quintilian. In the Latin culture there has always been a strong connection between rhetoric and Theater: the rhetorician, as to the next actor or playwright, it was for the purpose of arousing, respectively in the courts and in the audience, different feelings. Oratorical Declamation and theatrical speech represented two sides of the same coin. Institutional offices and theater appear as symmetrical members places to host the "show of passion" before the audience of citizens. The speaker, like a real theater director, attentive to every detail, applied simulation techniques that they had nothing to envy to those used by the actors in the field of acting. Against this background, the book analyzes the relevant presence of myth colchians in the theater at the time. About the character of Medea, in fact, Quintilian passed fragments of the homonymous tragedy by Ennio, Ovid and Seneca, illuminating the references that defined the development of literary forms in the culture of the time.

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