Segni dell'esclusione. Patrimoni, lusso, diseguaglianza crescente - 9788899200787

Segni dell'esclusione. Patrimoni, lusso, diseguaglianza crescente: Con il tramonto del secolo XX, il conflitto delle classi si traduce sempre meno in pressioni rivendicative, dinamica salariale, mobilità sociale. La diseguaglianza assume nuove forme. Vengono erette nuove barriere; non solo quelle contrastanti le migrazioni, ma ancor prima quelle riguardanti i rapporti economici e sociali, l'accesso alla politica, all'istruzione superiore, e alla vita nelle metropoli, dove si ridisegnano interi quartieri, si accentrano patrimoni immobiliari ultralussuosi, e l'estrema ricchezza è scarsamente utilizzata in investimenti produttivi. Nei processi escludenti si mostrano determinanti anche quelli concernenti i beni d'alto pregio, come era accaduto nei secoli della modernità preindustriale. I nuovi messaggi riguardanti il lusso si configurano sempre meno come stimolo di un consumismo diffuso. In quell'apparente continuum dove durante i decenni postbellici si disponeva la varietà dei segni ma si stemperavano le differenze, vediamo ora aprirsi una mutazione anche semiotica, nella quale però una nuova discontinuità fra la "superclasse" e la maggioranza esclusa non è solo indicata, ma in certo modo fondata e costituita.
With the sunset of the 20th century, the conflict of classes means less and less in wage demands, pressures, social mobility. The inequality takes on new forms. New barriers are erected; not just those contrasting migrations, but even before those concerning economic and social relations, politics, higher education, and life in big cities, where redesign entire neighborhoods, centered real estate ultralussuosi, and extreme wealth is poorly used in productive investments. Exclusionary processes showing decisive even those high-quality goods, as had happened in the centuries of the modern industrial era. New messages about the luxury you configure less and less as a stimulus to a widespread consumerism. In that apparent continuum where during the post-war decades was the variety of signs but it outmatched any perceived differences, let us now open a mutation also semiotics, in which, however, a new discontinuity between the "superclass" and most excluded is not only shown, but in a way, founded and established.