Bambini in ospedale. Per una pedagogia della cura - 9788867091614

Bambini in ospedale. Per una pedagogia della cura: Gli studi sull'ospedalizzazione infantile hanno dimostrato ormai da tempo l'incidenza che le esperienze della malattia e del ricovero possono avere sulla vita del bambino e della sua famiglia. Sulla base di un'analisi approfondita della letteratura scientifica sull'argomento e delle carte e dei documenti nazionali e internazionali che storicamente hanno segnato le tappe del riconoscimento dei bisogni (e quindi dei diritti) dell'infanzia, nel testo si propone un approccio child and family centered care e l'introduzione nell'organico dell'ospedale di una figura, il pedagogista ospedaliero per l'infanzia che, pienamente integrata nell'équipe curante, funge da "ponte" tra il bambino, e la sua famiglia e il personale medico-sanitario. Centrale nella metodologia proposta la lettura ad alta voce. Il libro diventa così medium di relazione e di comunicazione tra adulto curante e bambino: il primo può usarlo per parlare al piccolo paziente in un linguaggio adatto alle sue capacità di comprensione, il secondo può trovare nelle storie narrate delle occasioni di esteriorizzazione e quindi di rielaborazione e di razionalizzazione dei propri vissuti, pensieri ed emozioni.
Infant hospitalization studies have shown for some time now the incidence that the experiences of illness and hospitalization can have on the lives of children and their families. Based on a thorough analysis of the scientific literature on the subject and of national and international papers and documents that historically have marked the stages of recognition of needs (and therefore of the rights) of children, the text proposes an approach child and family centered care and introduction on the staff of the Hospital of a figure, the children's Hospital that is wholly integrated pedagogue in the treating team serves as a "bridge" between the child and his family and the medical staff. Central to the proposed methodology reading aloud. The book becomes a medium of communication and relationship between adult and child: the first can use it to talk to the young patient in a language suited to his understanding, the second can be found in the stories told of occasions of externalisation and then rework and rationalization of their experiences, thoughts and emotions.