La nostalgia. Quando dunque si è a casa? Ulisse, Enea, Arendt - 9788871866154

La nostalgia. Quando dunque si è a casa? Ulisse, Enea, Arendt: "Questo libro interroga, con la 'nostalgia', il rapporto tra patria, esilio e lingua materna. L'Odissea, che racconta le peripezie di Ulisse e del suo ritorno incessantemente differito, è il poema per eccellenza della nostalgia. Il segno, squisitamente simbolico, che Ulisse è finalmente tornato 'a casa', nella sua patria, è il letto radicato, scavato con le sue mani in una pianta d'ulivo intorno a cui ha edificato la sua dimora, un segreto che condivide con la sua sposa. Radicamento e sradicamento: ecco la nostalgia. La patria, Enea la porta con sé quando fugge da Troia in fiamme con il padre Anchise e gli dèi lari sulle spalle. Va errando di luogo in luogo finché Giunone, il cui odio lo insegue, concede di lasciargli fondare quella che diventerà Roma, ma a una condizione: che dimentichi il greco e parli, dice Virgilio, 'con una sola bocca' insieme e come i Latini. L'epopea fondatrice è anche, in questo caso, fondatrice di lingua. Avere per patria la propria lingua, per unica patria addirittura. Così, nei tempi bui in cui vive, Hannah Arendt, 'naturalizzata' nel suo esilio americano, sceglie di definirsi non rispetto a un paese o a un popolo, ma soltanto rispetto a una lingua, la lingua tedesca. È questa lingua che le manca e che vuole udire." (Dal testo introduttivo di Barbara Cassin)
"This book asks, ' nostalgia ', the relationship between homeland, exile and tongue. The Odyssey, which tells of the adventures of Ulysses and his return is delayed endlessly poem of nostalgia. The sign purely symbolic, that Ulysses is finally back at home in its homeland, is the bed rooted, dug with his hands in a olive trees around which he built his mansion, a secret that he shares with his wife. Rooting and grubbing: here's the nostalgia. Home, the Enea brings with it when fleeing from burning Troy with his father anchises and the gods lari on the shoulders. Goes wandering from place to place until Juno, whose hate him, grants him founding what would become Rome, but on one condition: that you forget the Greek and speaks, says, ' with one mouth and set as the Latins. The epic is also founder, in this case, founder of language. Have for their homeland, language for only homeland even. So, in the dark times in which he lives, Hannah Arendt, ' naturalized ' in his career, he chose to call himself, not a country or a people, but only in relation to a language, German. And this language that lacks and wants to hear. " (From the introduction by Barbara Cassin)