Sulla mia pelle. La mia vita senza bavaglio - 9788895154282

Sulla mia pelle. La mia vita senza bavaglio: Dirigente medico presso l'Asl di salerno, noto dermatologo, responsabile del primo Consultorio per la salute delle persone transessuali nel sud Italia, il percorso di Martina Castellana non si ferma agli studi e alla pratica quotidiana della medicina. Negli anni'90 Martina, che al tempo era conosciuta come Michele, decide di cambiare sesso. Questo passaggio, compiuto non senza coraggio, ha significato innanzitutto affermare un bisogno di trasparenza e una volontà di focalizzare la propria vicenda umana senza finzioni o nascondimenti. Michele ha quindi scelto di diventare Martina sfidando una società chiusa e benpensante ma con l'obiettivo di vivere pienamente la propria vita, dando dignità e verità alla propria persona. Il racconto della sua esperienza di vita segnata da gioie e dolori, si snoda in questo racconto attraverso vicende, spesso esilaranti, che hanno segnato il percorso di questa "manequin" della medicina, sempre indecisa tra Prada e Chanel, ma sempre decisissima sulle sue scelte esistenziali, fatte, appunto, come lei afferma, "sulla mia pelle".
MD in the SLA of salerno, noted dermatologist, responsible for the first health counselling centre transsexuals in southern Italy, Martina Castellana does not stop to studies and daily practice of medicine. In the years ' 90 Martina, who at the time was known as Michele, decides to change his sex. This step, not without courage, it makes sense to first affirm a need for transparency and a willingness to focus its human story without pretense or mysteries. Michele has therefore chosen to become Martina braving a closed society and right-thinking but with the aim of fully live their lives, giving dignity and truth to yourself. The story of her life experience marked by highs and lows, unfolds in this tale through the events, often hilarious, that marked the path of this "medicine" manequin, always torn between Prada and Chanel, but always quite adamant about its existential choices made, precisely, as you claim, "shed my skin".