Snodi di critica. Musei, mostre, restauro e diagnostica artistica in Italia 1930-1940 - 9788849228427

Snodi di critica. Musei, mostre, restauro e diagnostica artistica in Italia 1930-1940: Gli anni Trenta "non sono un decennio - scrive Elena Pontiggia - sono un secolo". L'epigrafe coglie in pieno il valore di un periodo frastagliato e denso della vita culturale italiana. Un periodo di cui questo volume fornisce un'analisi che, con aperture e affondi, rileva la varietà delle possibili correlazioni critiche tra le dimensioni dei musei, delle mostre, del restauro, delle tecniche e della diagnostica artistica misurate in rapporto alle istanze coeve della compagine internazionale interpretata da un protagonista come Henry Focillon. Dentro un quadro intenso di rimandi si sono colte strategie ed evidenziate incoerenze che intercettano i percorsi culturali dei protagonisti coinvolti da Giovannoni a Giglioli, da Pacchioni a Venturi, a Longhi, Brandi, Mariani, Marangoni, Bottari, Ortolani, Gargiulo, Argan, Pallucchini, Morassi, Ragghianti, Pagano, Persico. Sullo sfondo, il dibattito critico ed estetico che, nelle alterne vicende dell'assimilazione crociana, incontra i contenuti dell'estetica fenomenologica di Antonio Banfi dentro uno scenario denso di contaminazioni e scarti tra i paradigmi disciplinari tradizionali dell'archeologia, della storia dell'arte e dell'architettura, periodicamente destabilizzati dalle problematiche delle tecniche, della diagnostica e del restauro. Ne è risultata una ragionata esemplificazione del decennio offerto alla lettura come l'esito di un serrato dialogo tra gli autori.
The 1930s "not a decade-says Elena Pontiggia-are a century". The epigraph captures the full value of a jagged and dense period of Italian cultural life. A period of which this book provides an analysis, with openings and lunges, notes the variety of possible critical correlation between the size of the museums, exhibitions, restoration, diagnostic techniques and artistic contemporary instances of measured against international structure, played by an actor as Henry Focillon. Within a framework of references have taken cultural paths and highlighted inconsistencies which intercept strategies of the actors involved from Ganga in Giglioli, Venturi, Longhi, Brandi from Pacchioni, Mariani, Marangoni, Bottari, Ortolani, Gargiulo, Argan, Pallucchini, Morassi, Ragghianti, Pagan, perch. In the background, the critical and aesthetic debate that in the changing fortunes of the assimilation of the contents of the phenomenological aesthetics Croce, meets Antonio Banfi in a scenery full of contamination and differences between the traditional disciplinary paradigms archaeology, history of art and architecture, periodically disrupted by problems of diagnostic techniques, and restoration. The result was a reasoned exemplification of the Decade offered to read as the outcome of a close dialogue between the authors.