Le alte valli di Taro e Ceno tra fede e laicità: re, monaci e pellegrini - 9788878491212

Le alte valli di Taro e Ceno tra fede e laicità: re, monaci e pellegrini: L'incontro di due grandi personalità, il santo irlandese Colombano e il re longobardo Agilulfo, segna l'origine di uno dei monasteri più importanti d'Italia, quello di Bobbio, centro di fede e cultura, ma anche nodo strategico per la viabilità e il controllo del territorio. Seguendo l'espansione giurisdizionale del monastero, in particolare nelle alte valli parmensi di Taro e Ceno, il volume mette in luce quelle terre che, già popolate in età romana - numerosi i ritrovamenti archeologici -, erano state poi abbandonate. Grazie a Colombano e ai suoi successori, dal VII secolo queste zone furono invece rimesse a coltura e abitate, come provano curtes, castelli, edifici sacri ed ospitali, citati dalle fonti e in diverse occasioni indagati archeologicamente. Si compone così un quadro di vitalità economica e commerciale, legata a quella stessa viabilità che oggi si tenta di recuperare e valorizzare per un rilancio delle terre appenniniche, nuovamente in profonda sofferenza.
The meeting of two great personalities, the Irish saint Doveno and the longobard king Agilulfo, marks the origin of one of the most important monasteries in Italy, that of Bobbio, a center of faith and culture, but also a strategic node for the road and control of the Territory. Following the jurisdictional expansion of the monastery, particularly in the high Parmesan valleys of Taro and Ceno, the volume highlights those lands that, already populated in the Roman era - numerous archaeological finds - had then been abandoned. Thanks to Colombano and his successors, from the 7th century these areas were instead regrown and inhabited, as evidenced by curtes, castles, sacred and hospitable buildings, cited by sources and on several occasions investigated archaeologically. This is the setting of economic and commercial vitality, linked to the same road that today we are trying to recover and enhance for a revival of the Apennine lands, again in deep suffering.