Diorama dell'Est - 9788896971277

Diorama dell'Est: Scritte in una stagione di intensi viaggi nell'Est e nell'Ovest d'Europa, le prose del Diorama accolgono le stazioni e le strade di Praga, Odessa, Kiev, Olomouc; e quindi in senso contrario Venezia, Roma o Parigi. Entrano così, in questo spazio, le correnti d'aria, i tramonti, i binari, le aurore, le nebbie che rispondono, prima che alla vista, a una scala intima del narratore. Colpita da una luce radente, una città dopo l'altra entra nel ciclo di una prosa musicale, precisa e lontana, dove la ripetizione dei motivi - la memoria, la donna, l'impermanenza di ogni cosa - si afferma con la cadenza di una sestina. Qui, "nel varco feroce del mondo schierato", rompendo il cerchio compatto delle arie e delle voci, penetra il tema dell'addio, "l'infrangersi remoto del futuro su di noi". L'eterno ritorno dell'identico, variato appena nella dominante della luce, come la Cattedrale di Rouen alle diverse ore del giorno, scatena un'ossessione ritmica, una ronda che ha la compattezza, l'imperturbabilità, la circolarità, la malinconia di un canzoniere trecentesco.
Written in a season of intense travel in the East and the West of Europe, the prose of the Diorama welcome stations and streets of Prague, Odessa, Kiev, Olomouc; and then in the opposite direction Venice, Rome or Paris. Entering this space, the air currents, the sunsets, the tracks, the Aurora, the mists that respond, before the narrator's views, intimate scale. Hit by a grazing light, town after town enters the cycle of a musical, precise prose and far away, where the repetition of motifs-memory, the woman, the impermanence of all things-it is stated with the Cadence of a sestina. Here, "in the fierce world gate deployed", breaking the circle compact airs and voices, penetrates the theme of farewell, "the remote future crashing on us." The eternal return of the same, varied light, like the dominant sooner in Rouen Cathedral at different times of day, unleash an obsession, a ronda who has the compactness, the imperturbability, circularity, the melancholy of a 14th-century chansonnier.