Mangiare solo pensieri. Etica dell'anoressia - 9788810809693

Mangiare solo pensieri. Etica dell'anoressia: L'anoressia pone una questione etica, nella misura in cui espone il soggetto a dilemmi  fra pulsioni di crescita e desiderio di perfezione, tra difesa della vita e ricerca d'emancipazione, tra un insaziabile bisogno di relazioni e la cura di un'autonomia narcisistica. Il rifiuto del cibo esprime l'incerta reazione adolescenziale alle sorprendenti esperienze della pubertà, in cui emergono possibilità promettenti e sviluppi minacciosi. Imbrigliato in una situazione-limite e assediato da rischiosi conflitti di senso, chi soffre di disturbi alimentari elabora una propria visione del mondo e insegue un ideale normativo, giustifica le proprie valutazioni morali e difende una certa immagine di bene e di salute. Il volume delinea l'organizzazione valoriale che ruota attorno alla paura di aumentare di peso, svolgendo una serie d'indagini preliminari: l'analisi delle opzioni morali veicolate indirettamente dalla psicoterapia e dalla psichiatria, le narrazioni mitiche che influiscono sulle cornici simboliche personali, l'esame di alcuni testi cinematografici sull'ambiguità semantica del pasto, le alternative concettuali ben note alla filosofia e alla teologia (i dualismi mente/corpo, norma/desiderio, ragione/passioni, sesso/genere). Attraverso e nonostante i sintomi, il soggetto tenta, in forme pericolose e aggressive, di prendersi cura di una sofferenza profonda, facendo di sé un'opera degna, in cui la dolente verità del corpo emaciato possa comunicare una nuova figura di bellezza. Il disturbo alimentare svela così la componente estetica dell'esperienza morale.
Anorexia poses an ethical issue, insofar as it exposes the subject to dilemmas between growth impulses and desire for perfection, between defence of life and find empowerment, between an insatiable need for relationships and treatment of narcissistic autonomy. The refusal of the food amazing experiences of the uncertain adolescent reaction expressed at puberty, where emerging promising possibilities and developments threatening. Harnessed in a risky situation-limit and beset by conflicts, those suffering from eating disorders develops its own vision of the world and pursues a moral ideal regulatory justifies their evaluations and defends a certain image of goodness and health. The volume outlines the Organization of values that revolves around the fear of gaining weight, carrying out a number of preliminary investigations: the analysis of moral options conveyed indirectly from psychotherapy and Psychiatry, Mythic narratives that affect personal symbolic picture frames, examining some texts on film semantic ambiguity of the meal, the well-known conceptual alternatives to philosophy and theology (the mind/body dualisms , norma/desire, reason/passions, sex/gender). Through and despite symptoms, dangerous and aggressive forms the subject attempts to take care of a deep suffering, making a work worthy, in which the sore body truth emaciated can communicate a new figure. The eating disorder reveals the aesthetic component of moral experience.