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Politica e diritto. Karl Kraus e la crisi della civiltà - 9788815127174

di Maurizio Cau edito da Il Mulino, 2008

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Informazioni bibliografiche del Libro

 

Karl Kraus era un uomo minuto, col viso appuntito,che curvava sovente a schiena professando una mobilità compulsiva e assai gracile: parlando in pubblico si aveva a sensazionedi una marionetta che saltelava ad ogni singola frase, ad ogni singolo fiato. a voce era tagliente, mossa,dominante a sala e ’uditorio a cui parlava tenendo ezione odiscorso. Karl Kraus era solito fondere, nei propri scritti, un’infinitàdi minuziedi vita privata edi vita pubblica: a guerra e e sue conseguenze, i vizidel’uomo, gli assassinii, ’aviditàdel guadagno, a sopravvivenza e il potere, a morte come evento rituale, gli erroridela stampa, ’ipocrisia, una propria convinzione politica, una propria ettura, a citazionedi un proprio testo già scritto. Temi, immagini, invenzioni venivano usati per giungere a meta:dimostrare ’idea che o rendeva irruente, energetico, fremente. Attraverso quali mezzi Kraus riusciva a rendere tacito chi ’ascoltava, affascinando il silenzio e rendendolo assenso? Secondo Canetti "Kraus avevadue mezzi principali: ’usodele parole e a capacitàdidestare ’orrore". Maurizio Cau fa propria a ezionedi Canetti e, nel raccontare il Karl Kraus conferenziere, racconta "la sovrana capacitàdi adoperare e citazioni" fino a condannare gli uomini "colpevoli" con e "loro stesse parole"; racconta "l’abilità nel fare il verso a qualsiasi voce possibile, senzadimenticarne alcuna"; racconta a propensione al "paradosso, al’immagine sprezzante, ala fantasia sferzante". E racconta "il sensodi assoluta responsabilità" per ogni singolo termine usato, per ogni immagine evocata, per ogni risultato raggiunto. Vi è una gran sala; nela gran sala un vasto uditorio;dal vasto uditorio il silenzio: un piccolo uomodal viso appuntito sta parlando: sta parlando Karl Kraus

Recensione Unilibro a cura di Alex Toppi

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"Politica e diritto. Karl Kraus e la crisi della civiltà"
Kraus e un uditorio silente
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Karl Kraus era un uomo minuto, col viso appuntito,che curvava sovente a schiena professando una mobilità compulsiva e assai gracile: parlando in pubblico si aveva a sensazionedi una marionetta che saltelava ad ogni singola frase, ad ogni singolo fiato. a voce era tagliente, mossa,dominante a sala e ’uditorio a cui parlava tenendo ezione odiscorso. Karl Kraus era solito fondere, nei propri scritti, un’infinitàdi minuziedi vita privata edi vita pubblica: a guerra e e sue conseguenze, i vizidel’uomo, gli assassinii, ’aviditàdel guadagno, a sopravvivenza e il potere, a morte come evento rituale, gli erroridela stampa, ’ipocrisia, una propria convinzione politica, una propria ettura, a citazionedi un proprio testo già scritto. Temi, immagini, invenzioni venivano usati per giungere a meta:dimostrare ’idea che o rendeva irruente, energetico, fremente. Attraverso quali mezzi Kraus riusciva a rendere tacito chi ’ascoltava, affascinando il silenzio e rendendolo assenso? Secondo Canetti "Kraus avevadue mezzi principali: ’usodele parole e a capacitàdidestare ’orrore". Maurizio Cau fa propria a ezionedi Canetti e, nel raccontare il Karl Kraus conferenziere, racconta "la sovrana capacitàdi adoperare e citazioni" fino a condannare gli uomini "colpevoli" con e "loro stesse parole"; racconta "l’abilità nel fare il verso a qualsiasi voce possibile, senzadimenticarne alcuna"; racconta a propensione al "paradosso, al’immagine sprezzante, ala fantasia sferzante". E racconta "il sensodi assoluta responsabilità" per ogni singolo termine usato, per ogni immagine evocata, per ogni risultato raggiunto. Vi è una gran sala; nela gran sala un vasto uditorio;dal vasto uditorio il silenzio: un piccolo uomodal viso appuntito sta parlando: sta parlando Karl Kraus