Progresso nella continuità. La questione del Concilio Vaticano II e del post-concilio - 9788864091051

Progresso nella continuità. La questione del Concilio Vaticano II e del post-concilio: È nota la chiave ermeneutica proposta da Benedetto XVI per la retta interpretazione del Concilio Vaticano II: "Continuità nella riforma o nel progresso", contro l'interpretazione che vede nelle nuove dottrine del Concilio un adeguamento alla modernità, tale da smentire la dottrina cattolica precedentemente insegnata dal Magistero della Chiesa. Questa tesi della "rottura" appare una logica e normale risposta alla tendenza neomodernista e relativista che nega l'immutabilità della verità e sostiene la veritas filia temporis. Per questa corrente la verità è nel presente e negando quella del passato, che a sua volta sarà negata da quella del futuro. Dalla parte opposta abbiamo i lefebvriani, i quali, seppure consapevoli dell'immutabilità della verità di fede, non riescono a vedere nelle dottrine del Concilio una conferma ed uno sviluppo omogeneo della Tradizione, senza alcuna smentita o contraddizione. Non capiscono che la Chiesa dev'essere moderna, benché non modernista. Una distinzione da tenere presente è quella tra l'aspetto pastorale e l'aspetto dottrinale degli insegnamenti del Concilio. Mentre per quanto riguarda la dottrina si dà un'evoluzione omogenea, in quanto migliore conoscenza del dato rivelato, per quanto riguarda la pastorale esistono opportune e doverose "rotture" col passato e forse anche qualche sbaglio da correggere. Mentre il Magistero è infallibile nella dottrina, non lo è nella pastorale.
And note the hermeneutic key proposed by Benedict XVI for the correct interpretation of the Second Vatican Council: "continuity in the reform or in progress" against the interpretation that sees the new doctrines of the Council adapting to modernity, such as to deny the previously Catholic doctrine taught by the Magisterium of the Church. This thesis of "rupture" seems a logical and normal response to neomodernist and relativist trend that denies the immutability of truth and supports veritas filia temporis. For this current, the truth is in the present and denying that of the past, which in turn will be denied from the future. On the opposite side we have the lefebvrists, who, although aware of the immutability of the truths of faith, fail to see in the doctrines of the Council a confirmation and homogeneous development of tradition, without any denial or contradiction. They don't understand that the Church is to be modern, but not modernist. A distinction to keep in mind is that between the pastoral aspect and the appearance of doctrinal teachings of the Council. As regards the doctrine you take a smooth evolution, as better knowledge of the thing revealed, regarding the appropriate and there are proper pastoral "ruptures" with the past and maybe even some mistake to correct. While the Magisterium is infallible in doctrine, not pastoral work.