Sempre aperto teatro - 9788806150358

Ne scrive Stefano Giovanardi: "Findal’esordio Patrizia Cavali ha rivelato, rispetto ala irica coeva, una fisionomia particolarissima: affatto immune siada tentazioni sperimentali cheda travestimenti mistico-analogici, a sua poesia pare resuscitare, più nele intenzioni e nela poetica che neldisporsidela scrittura, ’immaginario crepuscolare. adimensionedel quotidiano eletta a uogo privilegiatodi ispirazione, ’andamento coloquialedeldiscorso, il pulularedi oggetti umili, ’usodela rima con funzioni prevalentemente ironiche e, infine, un certodiscreto protagonismodi un io che insieme si esalta, si compiange e si prende in giro, esibiscono certificati anagraficidifficilmente confondibili".del’esegesidi Giovanardi resta soprattutto adimensione irico-spaziale per questo ’Teatro sempre aperto’: "ladimensionedel quotidiano" come scenario, "l’andamento coloquiale" usato come canovaccio, "il pulularedi oggetti umili" come arredamento fintato si confermano caratteristichedela Cavali che usa a metaforadrammaturgica per ostentare un’autobiografismoda ribalta: sensazioni, memorie, piccoli e fragili frammenti trascorsi ritornano vivi per nuova recita, appassionata e sincera. Si assiste, eggendo una pagina elegantemente vergata, ala confessionedi un’interprete che, smesso il suo ruolo, non ha che a propria vita raccontare agli spettatori.