Monte Morello. Storie, bellezze e la sua gente. Ediz. italiana e inglese - 9788865986585

Monte Morello. Storie, bellezze e la sua gente. Ediz. italiana e inglese: "Da bambino ero un selvaggio. Vivevo a Pisa, in periferia, dove ora c'è la sede della Facoltà di Agraria. Fosse estate o inverno, giravo scalzo nel grande parco della villa. I porcospini, le chiocciole, i ranocchi, i pesci erano i miei amici ed i miei giocattoli preferiti. L'odore dell'Arno, degli alberi e della terra mi vivevano dentro. Che gioia! Tornare in casa era sempre un tormento perché mia madre aveva trasformato una grande stanza in negozio di parrucchiera e gli odori dei cosmetici arrivavano un po' ovunque. Amavo mia madre ma odiavo quella miscela di prodotti chimici che cancellava il profumo della natura e dell'aria pulita. Da grande ho poi vissuto a Prato, a Roma e a Londra, ma sono rimasto ugualmente un selvaggio. Penso di essermi sentito più a mio agio sulle cime dell'Himalaia che in una stanza d'ufficio: un'infelice gabbia dove il fumo delle sigarette e l'odore del chiuso mi riportavano alle sofferenze dell'infanzia. Appena uscito dal lavoro, a seconda delle stagioni, il letto del Bisenzio, la Calvana o il Monte Morello diventavano le mie ancore di salvezza. Fugaci libertà ritrovate. Nelle lunghe giornate d'estate, quando la meta era Monte Morello, il percorso diventava quasi sempre lo stesso. Arrancavo con il mio motorino fino al rifugio Gualdo, poi su per lo sterrato che porta a Poggio Cornacchiaccia..."
"I was a wild child. I lived in Pisa, in the suburbs, where there is now the seat of the Faculty of agriculture. It was summer or winter, barefoot in the Park turned the villa. Porcupines, snails, frogs, fish were my friends and my favorite toys. The smell of the River, trees and earth I lived in. What a joy! Back at home it was always a pain because my mother had converted a large room in a Hairdresser's shop and cosmetic odours coming everywhere. I loved my mother, but I hated that mixture of chemicals that erased the scent of nature and clean air. By large I then lived in Prato, Rome and London, but I was too wild. I think I felt more at ease on the peaks of the Himalayas than in a room: a miserable cage where cigarette smoke and the smell of closed took me back to the suffering of children. Just left work, depending on the season, the bed of Bisenzio, Calvana or Monte Morello became my lifelines. Fleeting freedom. During the long summer days, when the destination was Monte Morello, the path became almost always the same. I struggled with my Scooter to the refuge, then on to Gualdo, the dirt road that leads to Poggio Cornacchiaccia ... "