Roman surrealiste. Storia di uomini senza la testa - 9788831941099

Roman surrealiste. Storia di uomini senza la testa: I ventotto quadri che compongono la galleria sono montati a rovescio, o meglio, temporaneamente a ritroso. Quasi che siano, prima ancora che essere dipinti, tagliati a pezzi e ricomposti, cercando di dare loro nuova vita come a un Frankestein cartaceo ritagliato e ridisegnato. Non solo, ma della galleria che li dovrà ospitare non esistono ancora le pareti, la struttura. Nel senso che la storia, articolata per immagini, viene montata dopo, cercando un significato che possa legare, surrealisticamente parlando, le diverse scene. Come Max Ernst, che nel 1933 ritagliò incisioni da romanzi popolari e testi scientifici, per sovrapporli e combinarli in un collage che prese il nome di "Une semaine de bontè", si è cercato anche qui di creare mondi e personaggi irreali tenuti assieme da una trama ancor più irreale. Immagine e testo (volutamente scritto a posteriori, come detto, delle immagini realizzate senza logica) fanno parte di quel "Automatismo psichico puro, attraverso il quale ci si propone di esprimere, con le parole o la scrittura o in altro modo, il reale funzionamento del pensiero..." proclamato nel manifesto surrealista nel 1924.
Twenty-eight paintings that make up the gallery are mounted upside down, or rather, temporarily backwards. Almost, even before being painted, cut in pieces and reassembled, trying to give them new life as a paper cut and redesigned Frankenstein. Not only that, but the gallery that will house them there are still walls, structure. In that story, articulated in images, it is mounted after, looking for a meaning that can bind, surrealisticamente speaking, the different scenes. As Max Ernst, who in 1933 he cut engravings from popular novels and scientific texts, to stack them and combine them into a collage that was named "Une semaine de bont??", we have tried here to create worlds and unreal characters held together by a plot even more Unreal. Picture and text (intentionally written in retrospect, as mentioned, the images made without logic) are part of that "pure psychic automatism through which we aim to express, in words or writing or otherwise, the actual operation of the thought ... " proclaimed in the surrealist manifesto in 1924.