L'arciereo. Versione filologica - 9788898467709

L'arciereo. Versione filologica: "Nella nostra scuola dell'obbligo, dovendo dare ai ragazzi rudimenti di testo, di lettura, di scrittura, ricorriamo a categorie rozze, dividendo i testi nei cosiddetti "generi" o, peggio ancora, "generi letterari", perché riteniamo che solo banalizzando la realtà sia possibile tramandarla alle generazioni future. Ma per chi conosce bene un autore, per chi conosce bene un singolo testo, generi e correnti possono badare a sé stessi e restare completamente fuori dal discorso. Cerchiamo di parlarci seriamente, io e te, lettore, lettrice, di cose che sappiamo perché siamo lettori, perché siamo lettori attenti, sensibili. Ogni racconto di Antòn Pàvlovic è poesia, è poesia in prosa. Qui contano le sillabe, contano le ripetizioni, le anafore. Il racconto cehoviano è un meccanismo delicatissimo che il traduttore accorto affronta con cautela, pronto a ricreare - ove possibile - quell'intelaiatura di rimandi intratestuali, allusioni, sensibilità reciproche tra parti del testo, pronto insomma a toccare meno possibile, lasciando al lettore l'oneroso - e godurioso - còmpito di decodificare, di capire, se necessario di vedere spiegato in nota".
"In our compulsory school, having to give children rudiments of text, reading, writing, we resort to crude categories, dividing the texts into so-called "genres" or, worse, "literary genres", because we believe that only by trivializing reality is can be passed on to future generations. But for those who know an author well, for those who know a single text well, genres and currents can look after themselves and stay completely out of the discourse. We try to talk seriously, you and I, reader, reader, about things we know because we are readers, because we are attentive, sensitive readers. Every story by Antòn Pàvlovi? it's poetry, it's poetry in pros. Here the syllables count, the repetitions, the anaphoras count. The story ?ehovian is a very delicate mechanism that the shrewd translator faces with caution, ready to recreate - where possible - that framing of intertunicac trades, allusions, mutual sensitivity between parts of the text, ready to touch less possible, leaving the reader the onerous - and enjoyable - eager to decode, to understand, if necessary to see explained in note."