Non ci si improvvisa confessori. Percorsi formativi sul sacramento della riconciliazione - 9788861247130

Non ci si improvvisa confessori. Percorsi formativi sul sacramento della riconciliazione: Porre al centro della riflessione dei presbiteri il sacramento della Riconciliazione "permette di toccare con mano la grandezza della misericordia. [...] Non ci si improvvisa confessori" (MV 17). Per questo è necessario che si creda fermamente alla formazione permanente, non episodica, ma costante e continua per con-formare la propria vita a Cristo. In questa prospettiva, nel quinquennio 2013-2017, il Centro Regionale per la formazione permanente del Clero "Madre del Buon Pastore" ha offerto ai presbiteri delle Chiese di Sicilia il corso sul sacramento della Riconciliazione. Gli studi raccolti in questo volume si prefiggono di fare sintesi teologica e pastorale sul senso e l'esercizio di questo sacramento nella vita della Chiesa oggi per dialogare col mondo e con le problematiche attuali. I presbiteri, infatti, sono chiamati ad amare la chiesa "con cuore pastorale", come scriveva Paolo VI nell'Allocuzione all'apertura del quarto periodo conciliare, perché solo l'Amore è credibile e solo l'Amore dà senso al nostro esistere. La Chiesa non può non "usare la medicina della misericordia, invece di abbracciare le armi del rigore", perché è "madre amorevolissima, benigna, paziente".
Putting the sacrament of Reconciliation at the center of the priests' reflection "allows us to touch the greatness of mercy. [...] You don't improvise confessors" (MV 17). For this reason it is necessary that one firmly believes in permanent formation, not episodic, but constant and continuous to con-form one's life to Christ. With this in mind, in the five years 2013-2017, the Regional Centre for the Permanent Formation of the Clergy "Mother of the Good Shepherd" offered the priests of the Churches of Sicily the course on the sacrament of Reconciliation. The studies collected in this volume aim to make theological and pastoral synthesis on the meaning and exercise of this sacrament in the life of the Church today to dialogue with the world and with current problems. Priests, in fact, are called to love the church "with a pastoral heart", as Paul VI wrote in the Address at the opening of the fourth period to reconcile, because only Love is credible and only Love gives meaning to our existence. The Church cannot but "use the medicine of mercy, instead embrace the weapons of rigor", because she is "a loving mother, benign, patient".