La filosofia di Eugenio Colorni - 9788891771971

La filosofia di Eugenio Colorni: Figura tra le più ricche del panorama filosofico-intellettuale italiano della prima metà del Novecento, Colorni fu partigiano e martire antifascista nelle fila dei socialisti. A partire dagli anni del confino, egli contribuì alla stesura del Manifesto di Ventotene e, insieme con Altiero Spinelli, Ernesto Rossi ed Ursula Hirschmann, è considerato uno dei maggiori ispiratori del federalismo europeo. L'interesse per il pensiero filosofico colorniano - che in questo volume è approfondito nella sua interezza - risiede nel particolare percorso storico e culturale dell'autore. Nato nel 1909 a Milano da famiglia ebraica, allievo di Piero Martinetti e di Giuseppe Antonio Borgese, Colorni scoprì la filosofia tramite la lettura del Breviario di estetica di Benedetto Croce. Gli studi leibniziani, ai quali il giovane pensatore fu indirizzato dal magistero martinettiano, rappresentano un primo tentativo di svincolarsi dall'eredità dello storicismo crociano, ma è all'incontro triestino con Umberto Saba che lo stesso Colorni attribuisce la svolta metodologica e "antifilosofica" della maturità. L'originalità dell'impostazione kantiana, l'attenzione per la psicoanalisi e per l'epistemologia, l'immersione nella pratica scientifica vera e propria - sempre accompagnata dal tentativo di non ignorare quei motivi d'irrazionalità che ne concorrono a modellare la struttura - rendono conto della curiosità che la riflessione colorniana suscitò negli ambienti della più avanzata filosofia scientifica del dopoguerra, curiosità testimoniata dalle vicende che accompagnarono la pubblicazione dei frammenti m
One of the richest in the Italian philosophical-intellectual panorama of the first half of the Twentieth century, Colorni was a partisan and an antifascist martyr in the socialist ranks. From the years of the Confino, he contributed to the drafting of the Ventotene Manifesto and, together with Altiero Spinelli, Ernesto Rossi and Ursula Hirschmann, is considered one of the greatest inspirers of European federalism. The interest in Colornian philosophical thought-which in this volume is deepened in its entirety-resides in the particular historical and cultural path of the author. Born in 1909 in Milan from the Hebrew family, a pupil of Piero Martinetti and Giuseppe Antonio Borgese, Colorni discovered the philosophy by reading the aesthetic Breviary of Benedetto Croce. The Leibniziani studies, to which the young thinker was addressed by the Magisterium Martinettiano, represent a first attempt to disengage from the inheritance of Historicism Cruciano, but it is at the Trieste meeting with Umberto Saba that Colorni himself attributes The methodological and "antifilosophical" turn of maturity. The originality of the Kantian approach, the attention to psychoanalysis and epistemology, the immersion in real scientific practice-always accompanied by the attempt not to ignore those motives of irrationality that combine to shape The structure-they realize the curiosity that Colorniana reflection aroused in the environments of the most advanced scientific philosophy of the post-war period, curiosity witnessed by the events that accompanied the publication of the Fragments m