Campi, frontiere, passaggi. Relazioni d'aiuto e spazi umanitari al tempo delle crisi globali. Ediz. illustrata - 9788834315453

Campi, frontiere, passaggi. Relazioni d'aiuto e spazi umanitari al tempo delle crisi globali. Ediz. illustrata: Guerre civili, operazioni di "peacekeeping", campi di rifugiati e migranti: luoghi dove vivono e muoiono milioni di persone. Nell'era globale del XXI secolo la gente "in esubero", le vite di scarto, sono possibili esiti di processi sociali che producono incertezza e paura, quindi bisogno di sicurezza. Il campo e i suoi abitanti, profughi e operatori umanitari, diventano in questo libro icona e metafora di un'umanità in cammino, dal deserto della violenza e delle relazioni spezzate alla città, luogo di incontro, di socialità, di speranza. Paolo Cereda propone al lettore appunti di viaggio che sono tracce di cammino, segni che indicano i sentieri per un'etica e una prassi dell'incontro e della relazione d'aiuto vittima-soccorritore, sulla frontiera-terra di mezzo che diventa spazio delle possibilità, opzione di vita personale e professionale. Il racconto di Paolo Cereda è accompagnato e illustrato dall'itinerario fotografico del reporter Enrico Mascheroni.
Civil wars, "peacekeeping" operations, refugee camps and migrants: places where millions of people live and die. In the global age of the 21st century people "made redundant", the lives of scrap are possible outcomes of social processes that produce uncertainty and fear, so needs security. The field and its inhabitants, refugees and aid workers, they become in this book icon and metaphor of humanity on the move, from the desert of violence and broken relationships to the city, a place of encounter, of sociality, of hope. Paul Caton offers the reader travel notes which are footprints, signs indicating the paths for an ethic and a practice of meeting and of the report help victim-rescuer, the border-Middle Earth which becomes the space of possibility, option of personal and professional life. Casella's story is accompanied and illustrated by photographic reporter route Enrico Mascheroni.