Da no global a no war e ritorno. Metamorfosi del movimento globale - 9788860082787

Da no global a no war e ritorno. Metamorfosi del movimento globale: L'irrompere sulla scena politica e mediatica mondiale del movimento antiglobalizzazione è stato forse il fenomeno che più ha segnato il passaggio dal XX al XXI secolo. Quale inedito "movimento dei movimenti" ha dato voce a una varietà di categorie, popolazioni e gruppi sociali tanto ampia quanto lo è quella dei soggetti toccati dalle conseguenze negative della globalizzazione. Esso ha costituito una temuta minaccia per la credibilità e la legittimità - e in molti casi per l'incontrollata libertà di agire - di numerose multinazionali, dei principali organismi economici sovranazionali e anche di una serie di governi. Nel breve giro di un decennio - il primo del nuovo millennio - sono accadute tante cose drammatiche: la paura del fondamentalismo islamico, il terrore della guerra al terrore, una devastante crisi economico-finanziaria. A posteriori non si può che riconoscere la ragione di molte critiche e istanze avanzate in passato dal movimento globale. O almeno da quella parte che, non affetta da antiamericanismo e dal mito della rivoluzione e della violenza liberatrice, è capace di distinguere la globalizzazione dalla sua versione neoliberale e di pensare e annunciare in modo non ideologico o utopico che "un altro mondo è possibile". Se "yes we can" diventerà il motto delle élite mondiali, sarà anche grazie al messaggio conflittuale espresso dal movimento globale.
The burst on the political scene and world media-globalization movement was perhaps the phenomenon more marked the transition from the 20th to the 21st century. Which unreleased "movement of movements" gave voice to a variety of categories, people and social groups as wide as that of the subjects touched by the negative consequences of globalization. It formed a feared threat to credibility and legitimacy--and in many cases for the uncontrolled freedom to act-of many multinational companies, leading supranational economic bodies and also by a number of Governments. In the short space of a decade-the first of the new Millennium-dramatic things happened: the fear of Islamic fundamentalism, terror of the war on terror, a devastating economic crisis. In retrospect one can only recognize the reason for a lot of criticism and advanced instances in the past by the global movement. Or at least that part that isn't affected by anti-Americanism and the myth of the revolution and liberating, violence is able to distinguish globalization from its neoliberal version and utopian thinking and ideological announce incorrectly or that "another world is possible". If "yes we can" become the motto of the elite around the world, it will also be thanks to confrontational message delivered by the global movement.