Lo Straniero o l'unione nella differenza - 9788834318256

Lo Straniero o l'unione nella differenza: Proposto per la prima volta in traduzione italiana, questo testo di Michel de Certeau venne pubblicato in Francia nell'autunno 1969. È dunque uno dei suoi primi libri, che alla lettura odierna non risulta datato, ma si carica di una valenza speciale, divenendo una sorta di introduzione ai temi che il grande autore francese andò poi sviluppando nel corso degli anni, in particolar modo l'esperienza cristiana e la dinamica dei percorsi individuali nello spessore del corpo sociale. Una forte attualità mantiene anche il punto di partenza che muove il testo: la crisi delle certezze religiose, il sempre meno stringente vincolo delle istituzioni della Chiesa, la scoperta sconcertante che all'esperienza del credente è intrinseco anche un non-sapere. E Dio si mostra come uno 'straniero', un altro che irrompe destabilizzando la logorata 'domesticità' cui il canone religioso l'aveva confinato, che sfugge alla tessitura troppo fitta, automatizzata e risolta della religione praticata dagli uomini. Ma è proprio in questo processo di 'perdita' e trasalimento, puntualizza de Certeau, che può darsi l'accadimento autentico di essere sorpresi da Dio, nell'inaspettato incontro con la sua presenza. Accettando di lasciarsi cambiare, ognuno può imparare a diventare più libero, ma anche più solidale con gli altri, con i quali costruirà, nel messaggio lucido ma fiducioso che sta sempre sotto le analisi sociali di Michel de Certeau, "l'unione nella differenza". Prefazione di Pierangelo Sequeri.
First proposed in Italian translation, this text by Michel de Certeau was published in France in the autumn of 1969. And so one of his first books, which at today's reading is not dated, but it loads of special significance, becoming a sort of introduction to the themes that the great French writer then went developing over the years, especially Christian experience and dynamics of individual paths in the thickness of the social body. A strong current affairs also maintains the starting point that moves the text: the crisis of religious certainties, the less stringent constraint of the institutions of the Church, the discovery disconcerting that the experience of the believer is intrinsic even a not-knowing. And God shows himself as a ' foreigner ', another who breaks destabilising the worn ' domesticity ' where the religious Canon had confined, that escapes the weaving too dense, automated and resolved the religion practiced by men. But it is precisely in this process of ' loss ' and startle, points out de Certeau, that maybe the occurrence of being surprised by God in the unexpected encounter with his presence. By agreeing to let change, everyone can learn to become freer, but also greater solidarity with others, with whom he will build, in polished message but confident that is always under the social analysis of Michel de Certeau, "unity in difference."