Sotto il cielo di Nut. Forme del divino nell'Antico Egitto. Ediz. a colori - 9788833670881

Sotto il cielo di Nut. Forme del divino nell'Antico Egitto. Ediz. a colori: La molteplicità degli dèi è uno degli aspetti più evidenti e suggestivi della civiltà dell'Antico Egitto. La concezione del divino, la sua traduzione visiva e il culto degli animali sono aspetti peculiari di una visione religiosa alquanto complessa, che utilizza codici rappresentativi tanto affascinanti quanto difficili da decifrare. Attraverso la presentazione delle diverse forme che possono assumere gli dèi egizi (antropomorfe, animali, ibride), di alcune delle loro caratteristiche, dell'organizzazione del pantheon si evidenzia il concetto stesso di netjer/netjeru ("dio, divino"): un insieme di entità invisibili ma presenti nella realtà con cui l'uomo si relaziona attraverso il culto e il rito. Le diverse modalità di interazione fra dèi e uomini, sul piano privato e personale, il costante ricorso alla pratica magica, in cui le divinità sono le principali protagoniste e sono chiamate ad agire a beneficio del devoto che ne chiede la protezione, vengono ampiamente illustrate nella mostra e nel catalogo. Il percorso si conclude illustrando il mondo funerario: agli stessi dèi cui era chiesta la protezione nella vita quotidiana erano infatti anche affidate le più profonde speranze post-mortem.
The multiplicity of the gods is one of the most obvious and evocative aspects of the civilization of Ancient Egypt. The conception of the divine, its visual translation and the worship of animals are peculiar aspects of a rather complex religious vision, which uses representative codes as fascinating as they are difficult to decipher. Through the presentation of the different forms that can take on the Egyptian gods (anthropomorphic, animal, hybrid), of some of their characteristics, of the organization of the pantheon highlights the very concept of netjer/netjeru ("god, divine"): a set of entities invisible but present in the reality with which man relates through worship and ritual. The different ways of interaction between gods and men, on a private and personal level, the constant use of magical practice, in which deities are the main protagonists and are called to act for the benefit of the devotee who asks for their protection, are widely illustrated in the exhibition and in the catalogue. The journey ends by illustrating the funeral world: the same gods who were asked for protection in daily life were also entrusted with the deepest post-mortem hopes.