Imprevedibili sprazzi di paternità - 9788817142298

Imprevedibili sprazzi di paternità: L'anno prima di pubblicare il suo romanzo d'esordio, il futuro premio Pulitzer Michael Chabon si ritrova a parlare, a una festa, con uno scrittore affermato, che gli somministra senza mezzi termini un consiglio non richiesto: "Non fare figli" dice. "Ecco quanto. Non ne fare. È tutta qui la legge della vita." A vent'anni di distanza, dopo quattro figli fatti e numerosi libri pubblicati, è a questo scambio di battute che Chabon affida l'apertura della raccolta che avete in mano, pensata per essere una meditazione estrosa ed elegante - niente di meno rispetto a quanto ci ha abituati il suo sguardo obliquo e sempre centratissimo - su cosa significhi essere genitori oggi. C'è, in questa sottile e impagabile collezione di pensieri, che prende spunto da episodi autobiografici, un tentativo sincero e meditato di mettersi in ascolto dei propri figli, di guardarli e capire quale sia il limite dell'intervento, delle parole da usare, della libertà da dare. Che poi, forse, è proprio lo stesso atteggiamento dello scrittore davanti a una nuova storia.
The year before he published his debut novel, future Pulitzer Prize winner Michael Chabon finds himself talking, at a party, with an accomplished writer, who bluntly gives him unsolicited advice: "Don't have children," he says. "That's how much. Don't do it. This is the law of life." Twenty years on, after four children made and numerous books published, it is to this exchange of jokes that Chabon entrusts the opening of the collection that you have in your hand, thought to be an expansive and elegant meditation - nothing less than what he has accustomed to her oblique gaze and always centered - on what it means to be a parent today. There is, in this subtle and priceless collection of thoughts, which takes its cue from autobiographical episodes, a sincere and thoughtful attempt to listen to one's children, to look at them and understand what is the limit of intervention, of words to use, of the freedom to be given. Which, perhaps, is just the same attitude of the writer before a new story.