Ciò che non va nel mondo - 9788871809021

Ciò che non va nel mondo: "Che cosa non va nel mondo?" si domanda Chesterton, aprendo questo libro scritto nel 1910, ma attuale. I problemi sono tanti: si va dalla solitudine dell'uomo e dalla sua alienazione indotta sia dal capitalismo sia dal socialismo (il primo la giustifica considerandola il prezzo da pagare per assicurare la produzione; il secondo pretende di ridefinire ciò che è umano nel tentativo di dare vita all'homo novus) al rifiuto delle leggi divine, sostituite da arroganti e a volte patetiche leggi sociologiche; dal femminismo, criticato perché reclama il diritto di applicare alla donna categorie maschili ottenendo come risultato non la sua emancipazione ma il suo snaturamento, ai sistemi educativi che, escludendo i genitori, tendono sempre più a irreggimentare i bambini trasformandoli in proprietà dello Stato. Ma secondo l'autore, ciò che realmente non va nel mondo è che si tende a cambiare l'uomo per adattarlo alla società piuttosto che adattare la società alle esigenze dell'uomo (errore in cui perseverano sia i conservatori sia i progressisti). Le uniche vie di uscita sono il ritorno alla famiglia tradizionale, il solo ambito in cui sia possibile un'esistenza libera e felice, e l'adozione di un sistema economico (il distributismo, di cui Chesterton fu un grande sostenitore) in cui la proprietà dei mezzi di produzione possa essere ripartita nel modo più ampio possibile fra la popolazione.
"What's wrong with the world?" asks Chesterton, opening this book written in 1910, but current. The problems are many, ranging from the solitude of man and his alienation is socialism from capitalism is induced (the first one justifies as the price to pay to ensure production; the second claims to redefine what is human in an attempt to give birth to homo novus) the rejection of the divine laws, replaced by arrogant and sometimes pathetic sociological laws; from feminism, criticized because it claims the right to apply to the female male categories getting as a result its not emancipation but its distortion, education systems that parents are increasingly harness the kids, turning them into State ownership. But according to the author, what is really wrong with the world is that it tends to change man to fit the society rather than adapt the company to the needs of man (error persists both Conservatives both progressives). The only way out is the return to the traditional family, the only area in which it is possible to an existence free and happy, and the adoption of an economic system (distributism, of which Chesterton was a big supporter) where the ownership of the means of production can be shared as broadly as possible among the population.