Il racconto del mondo. Chaucer e il Medioevo - 9788867080052

Il racconto del mondo. Chaucer e il Medioevo: Poche opere di Chesterton hanno la felice ispirazione di questo denso e arguto testo sulla cultura medievale e su Geoffrey Chaucer, il "padre della letteratura inglese", che fu uno dei suoi massimi rappresentanti. Chesterton rievoca alla sua maniera - libera, ironica, pungente - questa poliedrica figura di scrittore, poeta, funzionario di corte e diplomatico morto nell'anno 1400, di cui poco si sa, oltre al fatto che scrisse "I racconti di Canterbury" e si mosse da protagonista discreto sullo scenario europeo durante la Guerra dei Cent'Anni. Chaucer ci ha lasciato scritto che era grasso, che era pigro nell'alzarsi dal letto, che prediligeva le circostanze in cui poteva far la figura dello sciocco, che si pensava di lui che schivasse i suoi vicini a causa della sua mania per i libri... sembra l'autoritratto di Chesterton, che si riconosceva profondamente in questo erudito non paludato, spirito indipendente e curioso, razionale e sentimentale, autorevole e giocoso. Ma soprattutto, cattolico. Agli occhi di Chesterton, Chaucer incarna l'universalità della cultura cristiana e la ricchezza del suo umanesimo, elementi fondativi del medioevo e tutt'altro che inutili oggi. Il medioevo raccontato in questo libro è un'epoca straordinaria sul piano dell'arte e della spiritualità, che non può essere ridotta a una sorta di parentesi magari suggestiva, ma in fondo un po' estranea al corso della storia dell'uomo occidentale. Prefazione di Edoardo Rialti.
Few works of Chesterton have the happy inspiration of this dense and witty text on medieval culture and on Geoffrey Chaucer, the "father of English literature", which was one of its highest representatives. Chesterton recalls in his own way-free, ironic, stinging-this multifaceted figure of writer, poet, civil servant and diplomat who died in the year 1400, of which little is known, other than the fact that he wrote "the Canterbury Tales" and moved from discreet protagonist on the European scenario during the hundred years ' war. Chaucer left us written that was fat, she was lazy in getting out of bed, which favored the circumstances in which he could make the figure of the fool, who thought of him that he avoided his neighbors because of his mania for books ... it seems the self-portrait of Chesterton, that recognized non-scholar deeply into this insert, independent spirit and curious rational and sentimental, authoritative and playful. But above all, Catholic. In the eyes of Chesterton, Chaucer embodies the universality of the Christian culture and the richness of its humanism, fundamental elements of the middle ages and anything but useless today. The middle ages recounted in this book is an extraordinary time in terms of art and spirituality, which cannot be reduced to a kind of parenthesis perhaps suggestive, but basically a little foreign to the history of Western man. Preface by Edoardo Rialti.