Libero di non esserlo - 9788832071276

Libero di non esserlo: Anno 2159. Un figlio, con una lettera indirizzata ai propri defunti genitori, fa un resoconto della propria vita prima di abbandonare definitivamente, all'età di 129 anni, un mondo in cui ormai fa troppo fatica a vivere. In un mondo dove tutto è meccanizzato e dove la tecnologia ha imbrigliato tutte le emozioni umane, il suo pensiero corre dapprima all'adolescenza, agli anni in cui la madre lo esortava a staccarsi dai videogiochi per giocare a pallone in cortile con il ragazzino vicino di casa, per il quale non nutriva troppa simpatia, per poi rivolgersi teneramente alle due persone che hanno fatto di lui un marito e un padre, Federica e Giorgio. Sullo sfondo il richiamo alla politica e alla fiducia, con il concetto chiave del racconto: "ne ho dedotto di essere libero... sì, ma di non esserlo". Nella libertà (illusoria) che lo Stato ha concesso al protagonista di poter porre fine alla sua vita, egli si sente comunque in obbligo di farlo, scegliendo la strada del suicidio, poiché non gli si rivelano altre soluzioni. Il pensiero alla vicina morte non è altro che l'uscita di scena dal mondo nel quale ognuno è chiamato a essere, necessariamente, vero protagonista.
Year 2159. A son, with a letter addressed to his deceased parents, makes an account of his own life before finally abandoning, at the age of 129 years, a world in which it is now too difficult to live. In a world where everything is mechanized and where technology has bridled all human emotions, his thought runs first to adolescence, to the years when his mother urged him to break away from video games to play ball in the backyard with the little boy close to House, for which he did not feed too much sympathy, and then tenderly turn to the two people who made him a husband and a father, Federica and Giorgio. In the background the call to politics and trust, with the key concept of the story: "I deduced to be free... Yes, but not to be. " In the Freedom (illusory) that the State has granted to the protagonist to put an end to his life, he still feels obliged to do so, choosing the path of suicide, because it is not revealed other solutions. The thought of the near death is nothing but the exit of the scene from the world in which everyone is called to be, necessarily, the real protagonist.