Alla grande guerra in automobile. Diari e fotografie (1915-1916) - 9788815260864

Alla grande guerra in automobile. Diari e fotografie (1915-1916): È stato un italiano davvero fuori dal comune, Guido Chigi Saracini. Nato in una famiglia nobile senese, colto e appassionato di musica, al momento dell'ingresso dell'Italia nella Prima guerra mondiale decide di partire volontario automobilista per la Croce Rossa, mettendo a disposizione sé stesso, la propria automobile e il proprio autista. Eppure non è fra i richiamati, non è interventista, è anzi visceralmente contrario alla guerra. Parte per senso del dovere, per amor di patria, perché crede che appartenere a un'elite significhi dare il buon esempio e assumersi fino in fondo le proprie responsabilità. Comincia così la strana guerra del conte Guido. Nel diario che inizia a redigere nel maggio del 1915 non troviamo descrizioni di trincee fangose né di notti all'addiaccio, ma delle retrovie, che attraversa in lungo e in largo accompagnando gli ufficiali nei trasferimenti da e per il fronte. E poi riflessioni sugli orrori della guerra, sulla disorganizzazione dell'esercito, sul paesaggio, sulla malinconia di casa di un uomo abitudinario che detesta viaggiare. Nel 1916, dopo lo scioglimento del corpo volontari della Croce Rossa, la sua relativa tranquillità subirà uno scossone: trasferito nella zona di Udine, guiderà un'ambulanza per il trasporto dei feriti, appositamente allestita nella sua auto. Il diario si interrompe bruscamente nell'estate del 1916, quando una broncopolmonite lo costringe a rientrare.
It was a really unusual Italian, Guido Chigi Saracini. Born into a noble family of Siena, cultured and passionate about music, at the time of entry of Italy into World War I decided to volunteer for the Red Cross, providing motorist himself, their car and their driver. Yet it is not among the recalled, not interventionist, is viscerally opposed to war. Part to a sense of duty, for love of country, because he believes that belong to an elite it means to lead by example and take up their responsibilities. Thus begins the strange war of the count Guido. In the diary that begins to draft in May 1915 we find descriptions of muddy trenches or nights in the open, but the backline, which flows through the length and breadth of accompanying the officers in transfers to and from the front. And then reflections on the horrors of war, disorganization of the army, the landscape, the melancholy of the House of a man of habit who hates to travel. In 1916, after the dissolution of the body, Red Cross volunteers, its relative tranquility will suffer a jolt: move to the area of Udine, will drive an ambulance to transport the injured, specially laid out in his car. The diary stops abruptly in the summer of 1916, when a bronchopneumonia forces him to return.