La rivoluzione è finita, abbiamo vinto. Storia della rivista «A/traverso» - 9788865481783

La rivoluzione è finita, abbiamo vinto. Storia della rivista «A/traverso»: «Perché rileggere "A/traverso" oggi, a quarant'anni esatti dal Settantasette? "Leggere A/traverso è impossibile. Non credo che ci sia qualcuno così pazzo da farlo, né qualcuno che ci riesca". Così Franco Berardi (Bifo), filosofo e fondatore della rivista, ha risposto divertito alla mia domanda la prima volta che ci siamo incontrati. Non saprei trovare parole migliori per presentare la storia di una rivista che per sua stessa natura sfugge a qualsiasi rilettura o interpretazione postuma. Sfugge non soltanto perché i suoi editoriali sono incompleti e pieni di errori, o perché alcuni suoi numeri sono ormai quasi irrintracciabili, ma soprattutto perché non rispetta e anzi rovescia le dinamiche codificate della comunicazione. Le rompe, disarticolando e frammentando il testo, che si presenta fin da subito spurio, deviante, ingovernabile e sempre "al di là". La rivista nacque nel 1975, dall'eredità della controcultura e dell'operaismo degli anni Sessanta, ma nel contempo si presentò come il simbolo di uno scarto nel mondo antagonista della sinistra extraparlamentare di allora. Una frattura sghemba, obliqua e anche ambigua, proprio come quella barra che spaccava il titolo a metà e che si insinuava nel mezzo delle cose. Proprio in virtù del loro posizionamento «trasversale» e «trasversalista», i fondatori della rivista sono stati tra i pochi a immaginare lo scenario che si sarebbe profilato oltre quella stagione di lotte e di conquiste, a presentire il pericolo della mutazione che avrebbe preso il sopravvento con la fine della rivolta. Forse anche per questo motivo «A/traverso» può
??Why reread "A/traverso" today, forty years exactly since seventy-seven? " Read A/traverso is impossible. I don't think there is someone so crazy to do it, or someone who could get them ". So Franco Berardi (Bifo), philosopher and founder of the magazine, responded delightedly to my question the first time we met. I couldn't find better words to present the story of a magazine that by its very nature defies any reading or interpretation. Escapes not just because his editorials are incomplete and full of errors, or because some of his numbers are now nearly untraceable, but mainly because it does not respect and indeed down the dynamics coded communication. The breaking, destroying and fragmenting the text, which occurs immediately spurio, deviant, ungovernable and always "beyond". The magazine was founded in 1975, by the legacy of the 1960s counterculture and operaismo, but at the same time he introduced himself as the symbol of a gap in the world of antagonist-parliamentary left by then. A broken oblique, oblique and ambiguous, too, just like chopping the title bar in half and that intruded in the middle of things. Precisely because of their positioning ??crosswise?? and ??trasversalista??, the founders of the magazine were among the few to imagine the scenario you would be profiled over that season of struggles and conquests, to sense the danger of mutation that would have taken the upper hand with the end of the revolt. Perhaps for this reason ??A/traverso?? may