La ragione contro il potere - 9788833311661

La ragione contro il potere: In questo libro Chomsky espone con la massima chiarezza il suo punto di vista sul rapporto fra la politica e la ragione, intesa come ragione scientifica, ragione del senso comune, razionalità etica. La ragione è infatti lo strumento fondamentale di cui l'umanità dispone per debellare le menzogne e le oscurità del potere - che spesso si ammanta di un linguaggio tecnico e incomprensibile - e per realizzare il cambiamento politico, oltre che per far avanzare la conoscenza scientifica e filosofica. Molti punti fondamentali del pensiero chomskyano sono qui toccati: la possibile convivenza di razionalismo e ottimismo; la necessità dell'impegno volontario per migliorare le cose, nonostante ogni difficoltà (sempre ricordando i grandi risultati che nella Storia sono stati ottenuti), una scelta obbligata se non si vuole lasciar precipitare la situazione; la convinzione che l'esistenza di una «natura umana» innata, che comprende una «facoltà morale», non escluda e anzi implichi la lotta per cambiare il mondo. Ancora una volta, Chomsky è limpidissimo nell'illustrare le proprie posizioni: quelle di un intellettuale «rivoluzionario» che, come scrive l'intervistatore Jean Bricmont nella prefazione, «non ha dalla sua che l'arma della ragione; non possiede un esercito, uno Stato, la polizia o i tribunali. [...] No anche Chomsky creda ingenuamente nella forza della ragione; ma essa è tutto ciò che abbiamo».
In this book Chomsky lays out his views on the relationship between politics and reason, understood as a scientific reason, common sense reason, ethical rationality. Reason is, in fact, the fundamental instrument that humanity has to eradicate the lies and darkness of power - which is often cloaked in technical and incomprehensible language - and to bring about political change, as well as to advance knowledge scientific and philosophical. Many fundamental points of Chomskyan thought are touched here: the possible coexistence of rationalism and optimism; the need for voluntary efforts to improve things, despite every difficulty (always remembering the great results that have been achieved in history), an obligatory choice if you do not want to let the situation fall; the conviction that the existence of an innate "human nature", which includes a "moral faculty", does not exclude and indeed imply the struggle to change the world. Once again, Chomsky is very clear in illustrating his positions: those of a "revolutionary" intellectual who, as the interviewer Jean Bricmont writes in the preface, "has nothing but the weapon of reason; does not have an army, a state, the police or the courts. [...] No even Chomsky naively believes in the power of reason; but it is all we have."