Rebuilt. Come sono diventato un cyborg - 9788861651012

Rebuilt. Come sono diventato un cyborg: Nell'estate del 2001, Michael Chorost, cresciuto fin dall'infanzia con problemi di udito, divenne un sordo profondo. È con questo evento che inizia "Rebuilt", sorta di autobiografia del 47enne teorico delle tecnologie ed ex programmatore di computer del New Jersey, che attraverso un crescendo emotivo intervallato da numerose divagazioni tecniche, racconta la sua epopea con un impianto cocleare. Lo stile è graffiante, incalzante, a tratti colto, a tratti pop, mai banale. Chorost si considera ormai un cyborg, un essere umano potenziato dall'incontro con la macchina, e di questo ne va molto fiero. La macchina gli ha restituito un mondo diverso, amicizie, relazioni, sguardo sulle cose, affetti, una nuova emotività. La tragicità del dover dipendere da un appendice esterna (il processore attaccato in vita) e interna (l'impianto nella coclea) è diluita da una sferzante autoironia: in fondo, da bambino, gravato dall'obbligo di frequentare scuole di rieducazione uditiva e visite mediche, desiderava ardentemente diventare proprio... un cyborg. E racconta la sua trasformazione da burbero complessato e antipatico (una sorta di Woody Allen informatico) a essere umano che, come dice il sottotitolo, è diventato più umano grazie a quella metà del suo corpo che è controllata da un computer.
In the summer of 2001, Michael Chorost, raised from infancy with hearing problems, became a dull deep. And with this event that begins "Rebuilt", a sort of autobiography of the 47-year-old computer programmer and former theoretician of technologies of New Jersey, who through an emotional crescendo interspersed with numerous technical ramblings, recounts his epic with a cochlear implant. The style is scratchy, haunting, sometimes caught, sometimes pop, never boring. Chorost we consider now a cyborg, a human being boosted by the encounter with the machine, and this leaves very proud. The car has returned a different world, friendships, relationships, look over things, affections, a new emotion. The tragedy of having to depend on an external appendage (attached processor alive) and internal (implant in the cochlea) is diluted by a scathing irony: after all, as a child, burdened by the obligation to attend schools of auditory re-education and medical examinations, yearned to become ... a cyborg. And recounts his transformation by surly complexed and unapologetic (a sort of Woody Allen) a human being who, as its subtitle, became more human because of that half of his body, which is controlled by a computer.