Morte di una iperpotenza. Come si conquista il mondo e perché lo si perde - 9788817030588

Morte di una iperpotenza. Come si conquista il mondo e perché lo si perde: L'impero persiano, quello macedone e l'antica Roma, quindi la Cina dell'età dell'oro e l'impero mongolo furono per secoli le uniche potenze egemoni del mondo conosciuto. L'ultima iperpotenza, ormai in fase di declino, sono gli Stati Uniti. Per Amy Chua, il fattore che determina l'ascesa e poi conduce alla caduta è sempre lo stesso: l'inclusione di altre culture. All'inizio è un elemento di forza che consente di integrare civiltà diverse; poi diventa una grave debolezza che genera, per reazione, chiusure, politiche repressive e misure economiche restrittive che fanno crollare l'impero sotto la spinta del conflitto etnico e della volontà di indipendenza. Gli Stati Uniti potranno sottrarsi a questo destino? Sì, ma a patto di ridimensionarsi al ruolo di "semplice" superpotenza rinunciando a voler essere il gendarme del mondo.
The Persian Empire, the Macedonian one and ancient Rome, then China of the golden age and the Mongol Empire were for centuries the only hegemonic powers of the known world. The last superpower, now in decline, are the United States. By Amy Chua, the factor that determines the rise and then leads to the fall is always the same: the inclusion of other cultures. At first it's a strength that integrates different civilizations; then it becomes a serious weakness that generates, as a reaction, closures, repressive policies and restrictive economic measures that are collapsing the Empire under the influence of ethnic conflict and desire for independence. The United States will be able to escape this fate? Yes, but as long as you downsize to the role of "mere" superpower without wanting to be the gendarme of the world.