Stefano Bardini «estrattista». Affreschi staccati nell'Italia unita fra antiquariato, collezionismo e musei - 9788846756275

Stefano Bardini «estrattista». Affreschi staccati nell'Italia unita fra antiquariato, collezionismo e musei: Nel crescente dibattito sul restauro delle pitture murali che vide protagonista Firenze a metà del XIX secolo, Stefano Bardini, il "principe" degli antiquari italiani, maturò le sue conoscenze in materia di "stacchi" e "strappi" in veste prima di artista accademico, poi di restauratore e infine, ovviamente, in qualità di mercante. Un percorso professionale che avviò quando oramai in città la prassi estrattista stava conoscendo una inedita fortuna. Con la chiamata in Santa Maria del Fiore del centese Giovanni Rizzoli, poi con i primi stacchi operati in Santa Maria Novella da Gaetano Bianchi, e infine con l'arrivo del conte Giovanni Secco Suardo, nel 1864 incaricato di tenere il corso di aggiornamento per restauratori alle nuove tecniche di trasporto del colore da lui sviluppate. A quel particolare clima di fiducia verso la prassi estrattista deve perciò essere ricondotto l'interesse di Bardini verso il distacco degli affreschi, tecnica che cominciò a sperimentare con successo allo scoccare dell'ultimo quarto del secolo. E se del suo ruolo di antiquario e collezionista di sculture e dipinti rinascimentali molto si è detto negli scorsi due decenni, ancora poco scandagliata risulta la sua lunga attività di estrattista, ma anche quella, ancor più interessante, di mercante di affreschi staccati. Su quella porzione della vita professionale di Bardini prova a fare chiarezza questo volume, grazie al contributo di studiosi ed esperti del settore che hanno indagato un periodo fondamentale della sua biografia e delle sue connessioni con la storia del restauro, del gusto, della tutela e
In the growing debate over the restoration of murals that featured Florence in the mid-19th century, Stefano Bardini, the "prince" of Italian antique dealers, matuated his knowledge of "detachments" and "tears" in the capacity before as an academic artist, then and finally, of course, as a merchant. A career path that began when in the city the mining practice was known an unprecedented fortune. With the call in Santa Maria del Fiore del Centese Giovanni Rizzoli, then with the first deadlifts operated in Santa Maria Novella by Gaetano Bianchi, and finally with the arrival of Count Giovanni Secco Suardo, in 1864 in charge of holding the refresher course for restorers new color-transporting techniques he developed. That particular climate of confidence in the mining practice must therefore be traced back to Bardini's interest in the detachment of the frescoes, a technique that he began to experiment successfully at the last quarter of the century. And while his role as an antiquarian and collector of Renaissance sculptures and paintings has been much said in the past two decades, it is still little marked by his long activity as an extractor, but also that, even more interesting, as a merchant of frescoes Detached. On that part of Bardini's professional life he tries to clarify this volume, thanks to the contribution of scholars and experts in the field who have investigated a fundamental period of his biography and his connections with the history of restoration, taste, protection and