La maschera infranta. Viaggio psicoestetico nell'universo letterario di Mishima - 9788820735845

La maschera infranta. Viaggio psicoestetico nell'universo letterario di Mishima: Nel luglio del 1949 Mishima scrive: "Questo libro è un testamento che lascio nel territorio della morte dove ho vissuto finora. Scrivere quest'opera è stato per me come un suicidio alla rovescia. Se filmiamo un uomo che si getta giù da una rupe e poi proiettiamo il filmato al contrario, vediamo il suicida fare un velocissimo salto all'indietro dal fondovalle alla cima e ritornare in vita. Questo è quello che ho tentato di fare scrivendo questo libro, cercare un mezzo per recuperare la vita". L'opera a cui si riferisce è "Confessioni di una maschera", comparso sulla scena letteraria da pochi mesi. Ma qual era il "territorio della morte" dove aveva vissuto finora? Cosa intendeva per "recuperare la vita"?
In July 1949 Mishima writes: "this book is a testament that I leave the territory of death where I lived so far. Write this work was for me like suicide countdown. If we shoot a man who throws himself off a cliff and then we project the movie instead, we see the suicide do a fast jump backwards from the bottom to the top and coming back for more. That's what I tried to do by writing this book, look for a means to retrieve the life. " The work to which it relates is "confessions of a mask", appeared on the literary scene for a few months. But what was the "land of death" where he had lived before? What he meant by "reclaim the life"?