Musei effimeri. Allestimenti di mostre in Italia (1949-1963). Ediz. illustrata - 9788842813347

Musei effimeri. Allestimenti di mostre in Italia (1949-1963). Ediz. illustrata: Nel dopoguerra italiano, attraverso una virtuosa concomitanza di fattori culturali, politici e sociali, prende forma una nuova arte dell'allestimento. Il fenomeno investe tanto le occasioni "commerciali", come le fiere campionarie, quanto l'ambito delle mostre d'arte, fino ad allora poco sensibile ai nuovi codici di comunicazione che andavano emergendo dai pionieristici interventi di sistemazione dei musei. Grazie all'opera di quei maestri dell'architettura e del design che fin dal ventennio fascista avevano coniato un linguaggio allestitivo dirompente, le mostre d'arte richiamano per la prima volta anche un grande pubblico di non specialisti. Quali sono state le ragioni di tale eccellenza tutta italiana? Da quale tessuto culturale sono nate quelle mostre? Quali istanze "politiche" hanno veicolato? Il volume si pone questi interrogativi cercando le risposte nel cuore di quell'officina culturale che è la preparazione di una mostra: attraverso i carteggi, i documenti d'archivio, le fotografie. Dalle voci dei protagonisti emerge un quadro complesso, segnato dalla polarità museo-mostra, da una riflessione profonda sul tema dell'effimero come avamposto di un "permanente" museale, dalla fatica di impaginare e consegnare al pubblico una storia dell'arte tutta da rileggere alla luce delle perdite belliche e del nuovo sfondo culturale.
After the war, Italian, through a virtuoso combination of cultural, political and social factors, reshape a new art exhibition. The phenomenon is investing so much "business" opportunities, such as trade fairs, as the scope of art exhibitions, until then not very sensitive to new communication codes that were emerging from pioneering interventions of arrangement of museums. Thanks to the work of those masters of architecture and design since the Fascist period had coined a disruptive setting language, art exhibitions recall for the first time also a great audience of non-specialists. What were the reasons for this all-Italian excellence? What cultural fabric were born those exhibitions? Which instances "policies" have conveyed? The book lays these questions looking for answers in the heart of the cultural workshop is preparing an exhibition: through correspondence, archival documents, photographs. The character voices emerges a complex picture, marked by deep reflection polarity Museum/exhibition, on the theme of the ephemeral as an outpost of a "permanent" Museum, from fatigue to paginate and provide the public an art history waiting to be read in light of the wartime losses and new cultural background.